Scholz: no a cambiamenti unilaterali status quo Taiwan

Cancelliere tedesco: adesione al principio dell'”Unica Cina”
Roma, 4 nov. (askanews) – La Germania resta vincolata al principio dell'”Unica Cina” per quanto riguarda la questione di Taiwan, ma nell’interpretazione che legge questo principio come un vincolo a non cambiare lo status quo se non col dialogo pacifico e con l’accordo delle parti in causa. L’ha ribadito oggi il cancelliere tedesco Olaf Scholz nella sua visita a Pechino, dove ha incontrato il presidente cinese Xi Jinping e il primo ministro Li Keqiang. Nella conferenza stampa congiunta con quest’ultimo, Scholz ha affermato di aver “chiarito” a Xi che “ogn cambiamento nello status di Taiwan deve essere pacifico o per reciproco accordo”. Scholz è il primo leader del G7 a recarsi in Cina per incontrare il presidente Xi Jinping, dall’inedita conferma di quest’ultimo per il terzo mandato come segretario del Partito comunista cinese (Pcc) e, quindi, leader della Repubblica popolare cinese. Pechino sul tema di Taiwan, che considera parte integrante del suo territorio sovrano, è particolarmente sensibile e periodicamente richiama il principio dell'”Unica Cina” come dottrina principe che regola i rapporti nello Stretto di Taiwan. Tuttavia questo principio indica diversi approcci: quello di Pechino non è uguale a quello di Taipei e a quello di Washington. Mentre per la Cina Taiwan è parte della madrepatria cinese, per Taipei è la Repubblica di Cina, cioè Taiwan stessa a essere l’Unica Cina. Per quanto riguarda Washington, che riconosce Pechino come rappresentante legittimo della nazione cinese, resta un’ambiguità strategica per la quale gli Usa si oppongono a ogni cambiamento unilaterale dello status quo. Ed è questa l’interpretazione che Scholz ha messo in campo oggi e che aveva ribadito acnhe nel suo intervento di due giorni fa publbicato da Frankfurter Allgemeine Zeitung. “La situazione tesa attorno a Taiwan suscita preoccupazioni”, si legge nell’intervento. “Così come gli Stati uniti e molti altri paesi, noi aderiamo alla politica dell’Unica Cina. Ma con questo s’intende che ogni cambiamento nello status quo deve aver luogo pacificamente e sulla base di un reciproco consenso. La nostra politica punta a mantenere l’ordine basato sulle regole, sulla risoluzione pacifica dei conflitti, sulla protezione dei diritti umani e delle minoranze e sul commercio globale libero e giusto”.