Mattarella: “Non possiamo abituarci alla guerra. Europa unita antidoto ai nazionalismi”

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ROMA – “Non vogliamo e non possiamo abituarci alla guerra”. Lo dice il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, a Bari per la cerimonia di celebrazione del Giorno dell’Unità nazionale e Giornata delle Forze Armate. “Dalla fine di febbraio – ricorda il capo dello Stato – si combatte, si muore nel cuore d’Europa. I media di tutto il mondo rilanciano le immagini terribili di un conflitto che non risparmia le popolazioni civili. Anziani, bambini in fuga dalle bombe. L’incubo di ulteriori scenari che sembravano inimmaginabili fino a poche settimane fa”.

Mattarella prosegue: “Sono passati molti mesi senza che si intraveda uno spiraglio. Eppure la pace continua a gridare la sua urgenza. Una pace giusta, fondata sul rispetto del diritto internazionale e sulla libertà e la libera determinazione del popolo ucraino. Perché non vogliamo e non possiamo abituarci alla guerra. Assume allora un significato speciale questa celebrazione del 4 novembre, giornata nella quale l’Italia si stringe, con riconoscenza, attorno alle sue Forze Armate”.

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MATTARELLA: “EUROPA UNITA ANTIDOTO CONTRO NAZIONALISMI”

Da Bari, il presidente della Repubblica osserva: “Ci siamo abituati alla pace. L’Europa unita è stata per settant’anni l’antidoto più forte a egoismi e nazionalismi. Diverse generazioni sono nate e cresciute in un Continente che sembrava aver cancellato non soltanto la parola guerra ma talvolta persino la sua memoria. Poi improvvisamente la guerra – dice Mattarella -, la tragedia della guerra è riapparsa nel nostro Continente. È accaduto a causa della sciagurata e inaccettabile aggressione che la Federazione russa ha scatenato contro l’Ucraina e il suo popolo”.

“Non è un caso se a sognare e a costruire i pilastri dell’unità europea sia stata la generazione che avvertiva le cicatrici dei due conflitti mondiali – spiega il capo dello Stato -. E l’unità europea, che ha visto collaborare in spirito di amicizia Paesi e popoli che si erano contrapposti e combattuti, è stata il presidio più forte per garantire pace, sicurezza, prosperità e sviluppo al nostro Continente. L’Italia ha dato uno straordinario contributo affinché ciò fosse possibile”.

MATTARELLA: “VOCAZIONE EUROPEA E ATLANTISMO NOSTRA BUSSOLA”

Mattarella ricorda che “l’Italia è attore di primo piano, presente in tutti i principali contesti multilaterali: Nazioni Unite, Unione europea, Alleanza Atlantica e coalizioni internazionali. I punti fermi della nostra bussola restano la vocazione europeista e il solido legame transatlantico”

“Non è un caso se tra i primi obiettivi cui si dedicarono i padri fondatori dell’Europa vi fosse la Difesa comune. Alcuni passi sono stati compiuti – nota il presidente della Repubblica -, ma troppo poco e troppo lentamente. Questo resta un grande obiettivo per il quale l’Italia può dare un importante contributo, sia in sede politica, sia attraverso il patrimonio tecnologico e industriale di cui dispone. Nella convinzione che investire nella Difesa europea significa anche rafforzare l’Alleanza Atlantica nel suo pilastro continentale”.

“Reagire alle crisi con prontezza e flessibilità – sottolinea il capo dello Stato – significa anche, sul piano interno, adeguare il nostro strumento militare per conseguire o consolidare le capacità necessarie ad affrontare i nuovi scenari. Scenari e terreni di impegno nei quali spesso è difficile operare una distinzione o una separazione netta tra ciò che è militare e ciò che è civile. Penso ai nuovi domini: lo spazio, la dimensione cibernetica, e anche lo spazio subacqueo – spiega Mattarella – Su queste frontiere, alcune delle quali ancora poco esplorate, si sta già giocando una competizione internazionale serrata, la cui posta in gioco ha molto a che fare con la nostra sicurezza. I nostri militari e il mondo della difesa hanno competenze e professionalità per svolgere un ruolo di primo piano in queste sfide”.
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