Manovra, artigiani: mantenere sostegno a imprese per la crescita

Potenziare apprendistato. Necessaria proroga 3 mesi superbonus

“La prudenza e l’attenzione al rigore fiscale e alla tenuta dei conti pubblici che in modo responsabile condividiamo non devono portare a una mancanza di impegno per rilanciare la fiducia e la crescita delle imprese nazionali”.

“Non possiamo tornare alle politiche di austerità e dobbiamo invece sostenere gli investimenti, l’occupazione e le aree più deboli. Occorre agire su più fronti e con più strumenti, dalla Legge di Bilancio alla piena attuazione della riforma fiscale, al PNRR e alle politiche di semplificazione”.

Lo hanno sottolineato i rappresentanti di Confartigianato, Cna e Casartigiani nel corso di un’audizione sulla Manovra tenutasi oggi presso le Commissioni Bilancio congiunte di Senato e Camera.

Le tre Confederazioni hanno individuato nel capitolo lavoro una priorità per ripristinare il potere d’acquisto dei redditi, ridotto dall’inflazione, e per creare le condizioni per un aumento qualitativo dell’occupazione.

Alle imprese mancano lavoratori, è necessario investire nelle competenze professionali e rafforzare il sistema dell’apprendistato professionalizzante come canale di incentivazione per l’ingresso nel mondo del lavoro.

È necessario il rifinanziamento della cosiddetta “Nuova Sabatini” e la riforma del “Fondo Centrale di Garanzia”, orientata a soddisfare le esigenze dei soggetti meritevoli che hanno oggettive difficoltà ad ottenere prestiti bancari.

Per Confartigianato, Cna e Casartigiani è necessaria la piena attuazione del programma del “Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza” e la semplificazione delle procedure e il rafforzamento della capacità amministrativa.

Allo stesso modo, anche gli interventi di RePowerEU devono essere utilizzati per realizzare la transizione green, sostenendo gli investimenti in piccole centrali per l’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili.

Le Confederazioni chiedono di strutturare cinque misure chiave per sostenere la crescita del potere d’acquisto delle famiglie e l’occupazione stabile:

Riduzione del Cuneo Fiscale e della tassazione Irpef sui redditi fino a 50mila euro, “rafforzamento” della deduzione del costo del lavoro per i neoassunti, promozione della tassazione dei premi di produttività dei lavoratori e innalzamento del limite di deduzione per i fringe benefit, la seconda imposta diretta per i titolari di partita IVA con redditi e compensi fino a 170mila euro, l’introduzione di un’imposta di consumo per i lavoratori dipendenti.

Questo include il rinvio dei pagamenti rateali. Per quanto riguarda il bonus edilizio, oltre a confermare l’intervento ordinario fino al 2024, chiede una ristrutturazione e razionalizzazione urgente, per evitare contenziosi tra cittadini e imprese e “corse” di fine lavori, sollecitando una proroga di almeno tre mesi per i cantieri di complessi residenziali in cui almeno il 70% di tutti i lavori sia stato completato entro il 31 dicembre 2023.

Ciro Di Pietro

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