Il governo di Israele si spacca sull’opportunità di lanciare l’offensiva a Rafah

Gantz: priorità è ritorno ostaggi. Smotrich: senza attacco esecutivo chiude

Roma, 28 apr. (askanews) – E’ scontro nel governo israeliano sull’opportunità di lanciare l’offensiva su Rafah. Mentre il falco e leader di estrema destra, Bezalel Smotrich, ministro delle Finanzee della Difesa del governo Netanyahu, ha detto al primo ministro israeliano che se annullasse l’operazione a Rafah l’esecutivo non avrebbe il diritto di esistere, il ministro della Guerra Benny Gantz minaccia la caduta del governo se impedisse un accordo sugli ostaggi a causa di un’offensiva militare.

Gantz su X ha scritto che il governo non avrebbe il diritto di esistere se i suoi membri impedissero un accordo sugli ostaggi che è di maggiore importanza rispetto a un’operazione militare a Rafah: “L’ingresso a Rafah è importante nella nostra lunga campagna contro Hamas, ma il ritorno degli ostaggi catturati il 7 ottobre è di ben maggiore importanza”.

Smotrich dal canto suo ha sottolineato che per due decenni Netanyahu ha permesso ad Hamas di diventare più forte e che accettare una nuova proposta egiziana di cessate il fuoco e di accordo sugli ostaggi sarebbe “una resa umiliante, una condanna a morte per gli ostaggi che non sono inclusi nell’accordo e un pericolo” allo Stato di Israele.”