Polonia, nella base Nato: “Sempre pronti, qui non si può sbagliare”

In tre mesi 19 scramble, operativi 24 ore su 24
Malbork (Polonia), 8 nov. (askanews) – “Difendere lo spazio aereo dai caccia russi. Non possiamo sbagliare, non ci sono margini. Dobbiamo essere perfetti”. Il colonnello Salvatore Florio, pilota dell’Aeronautica Militare, è al comando della Task Force Air “White Eagle” in Polonia, nella base Nato a Malbork. Sicuro e deciso, ha ben chiaro il mandato della missione. “Sorvegliare lo spazio areo Nato, identificare tutte le violazioni dello stesso”, afferma il comandante dalla base polacca. L’Italia schiera per la prima volta un proprio contingente, con velivoli Eurofighter, in una operazione di difesa dello spazio aereo. E vanta il primato di essere l’unico Paese della Nato ad aver partecipato a tutte le attività di Air policing in Europa. La Task Force Air “White Eagle” è sotto la diretta dipendenza del Comando Operativo di Vertice Interforze (Covi): oltre 130 unità di personale sono schierate a Malbork e 4 sono gli Eurofighter presenti nella base. I militari provengono da quattro Gruppi di Volo (4° Stormo Grosseto, 36° Stormo Gioia del Colle, 37° Stormo Trapani e 51° Stormo Istrana), oltre a personale tecnico e logistico di vari Enti dell’Aeronautica Militare. “Dal primo agosto, in tre mesi abbiamo condotto, su ordine della Nato, 19 Scramble, intercettando e identificato più di 25 velivoli russi al confine polacco, in acque internazionali, riuscendo a fotografarne 24, durante circa 48 ore di attività di volo”, riferisce il colonnello Florio. Un’attività di difesa dello spazio aereo, dunque, ma anche di “intelligence” grazie alle fotografie dei caccia russi scattate durante l’attività di scramble. “Il 100% della nostra attività – conclude Florio – avviene al confine con Kaliningrad, al confine nord-est. Da quando suona la sirena, siamo in grado di partire in 15 minuti”. Ogni giorno la Nato verifica oltre 30mila tracce radar e può emettere un ordine di decollo immediato (d’allarme) per i velivoli messi a disposizione dai partner in costante stato di prontezza 24 ore su 24, 7 giorni su 7, per intercettare qualsiasi velivolo non identificato che voli vicino o verso lo spazio aereo della Nato. “Gli Eurofighter sono mezzi con una configurazione di superiorità aerea – spiega Florio – di 16 metri di lunghezza, 11 metri di apertura alare, possono raggiungere una velocità massima di 2.500 km orari”. Dotati di due missili a corto raggio e due missili a medio raggio. Si tratta di un caccia di 4th generation plus, il più avanzato aereo da combattimento mai sviluppato in Europa, in grado di offrire capacità operative multiruolo. La base di Malbork di trova circa 30 miglia da Kaliningrad, 155 miglia dalla Bielorussia e 230 miglia dall’Ucraina. Distanze che, in volo non supersonico, vengono coperte dai velivoli rispettivamente in 3, 15 e 20 minuti. “Siamo arrivati il 18 luglio e il 30 luglio abbiamo dichiarato la full operation – prosegue il comandante -. Siamo in servizio di allarme h24 tutti i giorni”. “La nostra attività consiste nella difesa dello spazio aereo dell’Alleanza Atlantica e nell’integrazione del sistema nazionale di difesa della Polonia, in un unico sistema di difesa aerea e missilistico della Nato”. La missione di enhanced Air Policing della Nato è puramente difensiva e non basata su una minaccia specifica. “L’obiettivo è preservare l’integrità territoriale dell’Alleanza, con misure di sicurezza modulabili e flessibili, che possono essere incrementate o ridotte a seconda della situazione di sicurezza”. La missione si chiuderà il primo dicembre, data in cui sarà operativa la Task Force Air italiana in Romania, sempre con gli Eurofighter, grazie allo sforzo dell’Aeronautica Militare di effettuare il redeployment in Polonia e il deployment in Romania nello stesso periodo. (di Serena Sartini)