Papa Francesco: in caso di impedimento non mi farei chiamare “Papa emerito”

Mi trasferirei a Santa Maria Maggiore

Roma, 14 mar. (askanews) – “Penso che il ministero petrino sia ad vitam e dunque non vedo condizioni per una rinuncia. Le cose cambierebbero se subentrasse un grave impedimento fisico, e in quel caso ho già firmato all’inizio del pontificato la lettera con la rinuncia che è depositata in Segreteria di Stato. Se questo dovesse succedere, non mi farei chiamare Papa emerito, ma semplicemente vescovo emerito di Roma, e mi trasferirei a Santa Maria Maggiore per tornare a fare il confessore e portare la comunione agli ammalati”. Lo scrive Papa Francesco nel volume “Life – la mia storia nella Storia”, scritta con il giornalista Fabio Marchese Ragona, in uscita il 19 marzo per Harper-Collins e di cui Il Corriere della Sera dà oggi ampi stralci.

“Ma questa è un’ipotesi lontana – assicura Bergoglio – perché davvero non ho motivi talmente seri da farmi pensare a una rinuncia. Qualcuno negli anni forse ha sperato che prima o poi, magari dopo un ricovero, facessi un annuncio del genere, ma non c’è questo rischio: grazie al Signore, godo di buona salute e, a Dio piacendo, ci sono molti progetti ancora da realizzare”.