Oggi a Milano ‘La Ripartenza’, evento dedicato all’energia con esperti a confronto

MILANO – È in corso agli Ibm Studios di Milano la quarta edizione de ‘La Ripartenza’, evento interamente dedicato al tema dell’energia, nato da un’idea di Nicola Porro, direttore e fondatore del sito NicolaPorro.it. Ad aprire il dibattito questa mattina sono stati l’Amministratore Delegato di Gruppo FS Italiane Luigi Ferraris; Simone Demarchi, Amministratore Delegato di Axpo Italia; Stefano Rebattoni, Amministratore Delegato di IBM Italia e l’ex ad di Eni ed Enel Paolo Scaroni.

ENERGIA. SCARONI: NON VEDO FURBETTI, RIALZO LOGICO SEGUENDO ACCISE

“Io ho letto che il prezzo dei carburanti è salito esattamente di quanto sono aumentate le accise, quindi non vedo furbetti in circolazione. Poi magari qualcuno c’è ma non è un fenomeno generalizzato”. Così Paolo Scaroni, ex ad di Eni ed Enel, ora a Rothschild, a margine dell’evento. “Sul fatto che il governo abbia deciso di tornare alle vecchie accise- aggiunge Scaroni- mi sembra abbastanza logico, è avvenuto anche in Germania e in altri paesi europei. Rinunciare a queste entrate per un Paese indebitato come il nostro sarebbe stato un errore”. Nei prossimi anni “il prezzo dell’energia” in Europa “sarà fatalmente più alto di quello dei nostri concorrenti internazionali. Sarà un dilemma che avrà l’Italia e tutta l’Europa. Alla fine, finirà che abbandoneremo tutti i mestieri ‘energy intensive’ e i produttori sposteranno le loro produzioni in quei paesi che hanno un costo dell’energia più basso”, ha detto l’ex numero uno di Eni ed Enel. “Mi sembra che” dalla crisi energetica, ha aggiunto Scaroni, “ne stiamo un po’ uscendo grazie al tempo che è stato clemente e che ci ha fatto passare un inverno relativamente tranquillo. Quando però guardiamo i prossimi tre o quattro anni, penso dovremo rassegnarci ad avere un’Europa in cui il prezzo dell’energia sarà più alto che negli Stati Uniti, questo a prescindere dai nostri sforzi e da quello che faremo”. “Dopo tutte le chiacchiere sulle rinnovabili, questo è l’anno di maggior consumo di petrolio da sempre. Lo dico perché confrontiamo due fenomeni diversi. Le rinnovabili per il momento sono una cosa piccolissima. Questo è il record storico: 102 milioni di barili”. “Non sono contento, eh. Dico soltanto- aggiunge Scaroni- che il percorso per arrivare alle rinnovabili e rinunciare al petrolio è molto lungo, a meno che non ci siano delle innovazioni tecnologiche. La tecnologia delle batterie dei cellulari è lontana dall’aver trovato quelle che servono per stoccare l’energia delle rinnovabili”.

INFRASTRUTTURE. FERRARIS (FS): PIENA COLLABORAZIONE CON GOVERNO

“Stiamo procedendo bene e lavorando in piena collaborazione con il Governo e seguendo i vari passaggi di analisi e avanzamento del Pnrr, le criticità che possono esserci legate a una situazione complessiva non certamente facile, pensiamo alla difficoltà di ottenere alcuni materiali e aumento del prezzo dei materiali. Su questo si sta lavorando a quattro mani, mi sembra che stiamo marciando nel modo giusto e affrontando tutte le tematiche per accelerare”. Così il numero uno di Ferrovie dello Stato, Luigi Ferraris, a margine dell’evento. “Ricordo- ha aggiunto Ferraris- che a fine anno il ministro delle infrastrutture ha sbloccato opere per svariati miliardi di euro e questo consentirà di aprire cantieri nei prossimi 18 mesi per la parte stradale e ferroviaria”. “Abbiamo approcciato il problema vedendo innanzitutto come utilizzare al meglio gli spazi che abbiamo non destinati al trasporto passeggeri, e abbiamo individuato circa 30 milioni di metri quadrati di spazio disponibile, parte del quale può essere facilmente usata per installare impianti di rinnovabile, prevalentemente solare e fotovoltaico con una parte di eolico”. Ferraris ha aggiunto che sicuramente Ferrovie dello Stato dovrà essere “un protagonista della transizione energetica in Italia”, anche “perché siamo i primi consumatori, con 6 terawatt/ora, e quindi il 2% della domanda complessiva del Paese”. La produzione da fonti alternative sarà possibile in maniera abbastanza agile “perché abbiamo siti vicini alla rete di trasmissione, questo significa che allacciare l’impianto alla rete sarà di facile attuazione”.

DEMARCHI (AXPO): RIALZO PREZZI COLPA DI UE, PRICE CAP INUTILE

“Il maggior speculatore sui prezzi del gas è stata la Commissione Europea” e “il price cap non serve a niente”. Secca l’opinione di Simone Demarchi, Ad di Axpo Italia (azienda svizzera produttrice di rinnovabili, ndr) intervenuto a ‘La Ripartenza. Secondo Demarchi la Commissione Europea è stata “obbligata a mettere il gas in stoccaggio: se ci fosse stato freddo, le nostre abitazioni sarebbero state a 16 gradi. Ma nel momento in cui la politica decide ‘ok compriamo tutto quello che c’è’, la risposta è ‘ma dove vanno i prezzi?’”. Demarchi ritiene poi che “il price cap non serva a niente. La politica non deve inventarsi cose senza senso: se c’è carenza di offerta i prezzi salgono. L’altra cosa che facciamo finta di non vedere è che i prezzi sono scesi perché tanti paesi Ue hanno fatto rigassificatori. È vero che il gas costa di più rispetto al passato, ma sempre meno rispetto ad agosto”.

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