“Non devono toccare il Natale”. Scoppia la rivolta contro il lockdown

Inesorabile si avvicina il Natale. Più scorre il tempo e più si assottiglia la speranza di viverlo “come sempre”: il cenone, i regali, gli addobbi. La famiglia. Natale non è certo solo tutte queste cose, il mio parroco lo diceva sempre e non potrei deluderlo scrivendo diversamente. Ma esiste pure questo aspetto, inutile negarlo, e quest’anno diventa ancor più “importante” visto l’attuale scenario recessivo. Il coronavirus, e ciò che gli ruota attorno, rischia di abbattere uno dei motori dell’economia nazionale, riducendo consumi, spostamenti, produzione. Il mio caro don Pietro non se ne vorrà a male, ma un Natale così sarebbe un salto nel vuoto che molte aziende guardano con terrore.

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