Caldo record in Asia: verso boom vendite condizionatori

Ma questo non fa bene all’ambiente e ai sistemi elettrici dei paesi

Roma, 6 mag. (askanews) – La salute del pianeta non ringrazia, ma c’è qualcuno che festeggia in queste settimane in cui in Asia si manifesta un’ondata record di calore: i produttori di condizionatori d’aria.

Dal Giappone alla Cambogia, gli asiatici amano stare al fresco e i motori dei condizionatori sono parte integrante del panorama urbano in tutte le città. In particolare, in queste settimane queste macchine stanno funzionando a pieno ritmo, visto che in molti paesi si sono già toccati i 40 gradi centigradi.

Secondo quanto riferisce l’agenzia di stampa France Presse, nel Sud-est asiatico in particolare – dove al momento solo il 15% delle case è dotato di aria condizionata – gli analisti di mercato prevedono un boom delle vendite: dai 40 milioni di unità censiti nel 2017 si potrebbe passare a 300 milioni entro il 2040.

Si tratta di numeri che, oltre a porre la questione dell’impatto ambientale, potrebbero mandare in tilt le reti elettriche locali di diversi paesi, già oggi sovraccariche.

Il Myanmar produce solo circa metà dell’elettricità di cui ha bisogno ogni giorno, con la giunta che incolpa la debole produzione idroelettrica a causa delle scarse piogge, dei bassi rendimenti del gas naturale e degli attacchi ai suoi infrastrutture da parte dei suoi oppositori.

La Thailandia, dal canto suo, ha registrato una domanda di energia record nelle ultime settimane.

L’aria condizionata è già oggi responsabile dell’emissione di circa un miliardo di tonnellate di anidride carbonica all’anno su un totale di 37 miliardi emessi in tutto il mondo.

Tuttavia, le opzioni di raffreddamento come l’aria condizionata sono un modo chiave per proteggere la salute umana, specialmente per coloro che sono più vulnerabili agli effetti del caldo estremo: bambini, anziani e persone con determinate disabilità.

Alcuni paesi stanno tentando da anni di ridurre l’impatto del raffreddamento. Dal 2005, il Giappone ha incoraggiato i lavoratori d’ufficio a rinunciare a cravatte e giacche in modo che i condizionatori d’aria possano essere mantenuti a 28 gradi Celsius.