Morte della regina Elisabetta, l’italiano a Newcastle: “Quiete difficile da spiegare”

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ROMA – “Pur lavorando da casa riesco a percepire all’esterno una sorta di religioso silenzio, persino le auto in strada sembrano andare più piano e nella chat comune alcuni colleghi hanno confermato di percepire una calma ‘opprimente’. È difficile da capire per chi non vive nel Regno Unito e in uno stato senza monarchia”. Eliud Luciani è un account manager originario di Roma residente a Newcastle, in Inghilterra. L’agenzia Dire lo raggiunge telefonicamente all’indomani della morte di Elisabetta II, la regina più longeva della storia del Paese con i suoi settant’anni di regno.

Luciani dal 2018 lavora per un ufficio governativo: “forniamo supporto strategico alle aziende che superano un certo tetto di fatturazione annuo- spiega- incentivandole a investire parte dei profitti nella formazione professionale o educativa dei propri dipendenti, che possono così ambire ad ottenere diplomi e persino lauree o master senza dover lasciare il lavoro”. Un lavoro che prevede vari contatti telefonici e che in queste ore “ridurremo per rispetto. Probabilmente sarà istituito ‘bank holiday’, cioè un giorno di festa nazionale, ma poi sarà a discrezione delle aziende decidere se lavorare o meno”. In occasione della scomparsa del principe consorte, il duca Filippo di Edimburgo, ad aprile dell’anno scorso, il Paese infatti si fermò per alcuni giorni. Ma “le condizioni economiche attuali non permettono pause troppo lunghe- osserva il dipendente- e credo che le istituzioni saranno caute su questo”. Sui siti governativi – listati a lutto – sono disponibili delle linee guida in merito, ma oltre alla bandiera a mezz’asta e all’annullamento di alcuni scioperi ed eventi pubblici, le aziende sono libere di scegliere come procedere.

La sensazione di vivere “un tempo sospeso” però è palpabile: “Stamattina presto sono uscito per una commissione e in strada ho notato che c’era meno gente del solito” continua Luciani. “D’altronde mi rendo conto che qui la maggior parte delle persone non ha conosciuto un tempo senza la regina Elisabetta e osservando le reazioni anche tra le diverse generazioni, l’impressione è che sia morto un politico o una celebrità ma soprattutto un parente lontano. Con lei si chiude anche un’epoca: un certo modo di essere figura politica e pubblica che non vedremo più”. La curiosità verso il Regno Unito è naturale, ma è anche inversa: “Scambiando opinioni e sensazioni, il mio amico Jack mi ha chiesto se anche in Italia c’è un personaggio pubblico la cui morte potrebbe suscitare lo stesso tipo di rispetto. Credo di no, forse il papa”
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