Meta, nuove soluzioni per contrastare la sextortion

Nuovi modi per aiutare le persone a individuare potenziali truffe

Roma, 11 apr. (askanews) – La sextortion a fini finanziari è un crimine orribile. Da anni, informa una nota di Meta, lavoriamo a stretto contatto con esperti, compresi coloro che hanno esperienza nella lotta contro questi reati, per comprendere le tattiche utilizzate dai truffatori per trovare ed estorcere le vittime online, in modo da riuscire a sviluppare mezzi sempre più efficaci per fermarli.

Oggi condividiamo un aggiornamento sui nostri recenti sforzi per contribuire a contrastare questi crimini. Tra questi, nuovi strumenti che stiamo testando per aiutare a proteggere le persone dalla sextortion e da altre forme di abuso di immagini intime, e per rendere il più difficile possibile per i truffatori trovare e mettersi in contatto con potenziali bersagli, sia sulle app di Meta che su Internet. Stiamo inoltre testando nuove misure per aiutare i giovani a riconoscere e proteggersi da tali truffe.

Questi aggiornamenti si basano sul lavoro che portiamo avanti da tempo per aiutare i giovani a proteggersi da contatti indesiderati o potenzialmente dannosi. Abbiamo configurato di default i messaggi degli adolescenti in modo che non possano essere contattati da persone con cui non sono già in contatto, mostriamo avvisi di sicurezza agli adolescenti che sono in contatto con account sospetti e offriamo la possibilità di segnalare i DM che minacciano di condividere immagini private. Inoltre, abbiamo supportato il National Center for Missing and Exploited Children (NCMEC) nello sviluppo di ‘Take It Down’, una piattaforma che consente ai giovani di avere il controllo delle loro immagini intime e di evitare che vengano condivise online.

Nuova funzionalità per proteggersi dai contenuti di nudo nei DM: sebbene la maggior parte delle persone utilizzino i DM per condividere ciò che amano con gli amici, i familiari o i creator preferiti, i criminali che mettono in atto truffe di sextortion potrebbero utilizzare i messaggi privati per inviare o richiedere immagini intime. Per combattere questa minaccia, presto inizieremo a testare una nuova funzionalità di protezione dai contenuti di nudo nei DM di Instagram, che applica una sfocatura sulle immagini in cui vengono rilevate nudità, incoraggiando le persone a riflettere prima di inviare tali immagini. Questa soluzione è progettata non solo per proteggere le persone dal vedere contenuti di nudo indesiderati nei loro DM, ma anche per proteggerle dai truffatori che potrebbero inviare immagini contenenti nudità per cercare di ingannarle e indurle a inviare le proprie immagini in cambio.

Questa funzione di protezione sarà attivata di default per gli adolescenti di età inferiore a 18 anni in tutto il mondo, mentre agli adulti verrà mostrata una notifica che li incoraggerà ad attivarla.

Quando questa sarà attiva, le persone che invieranno immagini contenenti nudità riceveranno un messaggio che ricorderà loro di essere cauti quando inviano foto sensibili, offrendo loro la possibilità di annullare l’invio se hanno cambiato idea.

Allo stesso modo, chiunque tenti di inoltrare un’immagine di nudo ricevuta vedrà un messaggio che lo incoraggerà a riconsiderare le proprie azioni. Quando qualcuno riceverà un’immagine contenente nudità, questa verrà automaticamente sfocata da una schermata di avvertimento, in modo che il destinatario non si trovi di fronte a un’immagine di nudo e possa scegliere se visualizzarla o meno. Inoltre, verrà mostrato un messaggio che incoraggia a non sentirsi obbligati a rispondere, con la possibilità di bloccare il mittente e segnalare la chat.

Sia che stiano inviando o ricevendo queste immagini, le persone saranno indirizzate a consigli di sicurezza, sviluppati sotto la guida di esperti, sui potenziali rischi. Questi includono avvertimenti riguardanti la possibilità che le immagini vengano screenshottate o inoltrate senza consenso, che il rapporto con il destinatario delle immagini potrebbe cambiare in futuro, e l’importanza di esaminare attentamente i profili nel caso in cui ci siano dubbi sulla vera identità della persona. Questi consigli rimandano anche a una serie di risorse, tra cui il Safety Center di Meta, linee di supporto telefoniche, StopNCII.org per coloro che hanno più di 18 anni e Take It Down per coloro che hanno meno di 18 anni.

I sistemi di rilevamento della nudità utilizzano l’apprendimento automatico direttamente sui dispositivi per analizzare se le immagini inviate in un DM su Instagram contengono immagini di nudo. Poiché le immagini vengono analizzate sul dispositivo stesso, questo strumento di protezione funzionerà nelle chat crittografate end-to-end, dove Meta non avrà accesso a queste immagini, a meno che qualcuno non scelga di segnalarcele.

‘Le aziende hanno la responsabilità di garantire la protezione dei minori che utilizzano le loro piattaforme. Le misure di sicurezza proposte da Meta all’interno del suo ambiente criptato sono incoraggianti. Ci auguriamo che queste nuove misure aumentino le segnalazioni da parte dei minori e contribuiscano a contrastare la diffusione dello sfruttamento minorile online’. John Shehan, Senior Vice President del National Center for Missing & Exploited Children.

‘In qualità di educatore, genitore e ricercatore sul comportamento online degli adolescenti, plaudo alla nuova funzione di Meta che gestisce lo scambio di contenuti personali di nudo in modo ponderato, sfumato e appropriato. Riduce l’esposizione indesiderata a immagini potenzialmente traumatiche, introduce delicatamente la dissonanza cognitiva per coloro che potrebbero essere aperti alla condivisione di nudi, ed educa le persone sui potenziali aspetti negativi. Ognuno di questi aspetti dovrebbe contribuire a diminuire l’incidenza del sextortion e dei danni correlati, aiutando a mantenere gli adolescenti al sicuro online’ – Sameer Hinduja, co-direttore del Centro di ricerca sul cyberbullismo e membro della facoltà presso il Berkman Klein Center dell’Università di Harvard.

Quando veniamo a conoscenza di persone che praticano la sextortion, prendiamo severi provvedimenti: rimuoviamo i loro account, agiamo in modo da impedire che ne creino di nuovi e, se necessario, li segnaliamo al NCMEC e alle forze dell’ordine. I nostri team di esperti lavorano anche per trovare e bloccare le reti di questi criminali. Solo nell’ultimo anno, numerose di queste reti sono state smantellate.

Questo si aggiunge al lavoro che già che svolgiamo per evitare che gli account potenzialmente sospetti entrino in contatto con i ragazzi. Da tempo, limitiamo agli adulti la possibilità di avviare chat DM con adolescenti con cui non sono in contatto, e a gennaio abbiamo annunciato impostazioni di messaggistica più restrittive per gli adolescenti, il che significa che possono ricevere messaggi solo da persone con cui sono già connessi, indipendentemente dall’età del mittente.

Stiamo anche aggiungendo nuove linee di assistenza per la sicurezza dei minori di tutto il mondo nei nostri flussi di segnalazione in-app. In questo modo, quando gli adolescenti segnalano problemi rilevanti, come nudità, minacce di condividere immagini private, sfruttamento o adescamento sessuale, li reindirizzeremo alle linee telefoniche di assistenza locali per la sicurezza dei minori, ove disponibili.

A novembre abbiamo annunciato di essere membri fondatori di Lantern, un programma guidato dalla Tech Coalition che consente alle aziende tecnologiche di condividere segnali su account e comportamenti che violano le politiche sulla sicurezza dei minori.

Questa collaborazione tra le realtà del settore è fondamentale, perché i predatori non si limitano a una sola piattaforma, e lo stesso vale per i truffatori di sextortion. Questi criminali prendono di mira le vittime attraverso le diverse app che utilizzano, spesso spostando le loro conversazioni da un’app all’altra. Ecco perché abbiamo iniziato a condividere con Lantern segnali più specifici legati alla sextortion, per sfruttare questa importante cooperazione e cercare di fermare i ricatti e la condivisione non consensuale di immagini intime, non solo sulle singole piattaforme, ma su tutta la rete Internet.