Mediobanca, Difesa multinazionali mondiali: giro affari 2022 da 432 mld

Leonardo è l’ottavo player per fatturato e Fincantieri sesta per investimenti

Le vendite delle multinazionali industriali mondiali crescono del +13,3% rispetto al 2021, con tutti i settori in progressione. L’invasione dell’Ucraina e  la guerra ai confini dell’Europa ha cambiato la visione del mondo e aumentato il bisogno di sicurezza. L’impatto di questo cambiamento di percezione si riflette nei bilanci e nelle quotazioni di Borsa delle multinazionali della Difesa.

Nel 2022 gli investimenti sono cresciuti a una velocità più che tripla rispetto ai ricavi e i titoli azionari hanno realizzato rendimenti più elevati. Lo rivela un rapporto dell’Area Studi di Mediobanca su oltre 240 multinazionali globali. Si distingue l’Oil & Gas con un’accelerazione del +53,6%, seguito da Automotive (+19,2%), Metallurgia (+17,3%) e Moda (+14,9%).

Il settore dei pagamenti digitali (+12,6%), il cibo (+11,9%) e le bevande (+11,4%) sono al di sotto della media ma comunque continuano a fornire profitti a due cifre. Più contenuta la crescita dei produttori di aeromobili (+9,6%), case farmaceutiche (+8,9%), GDO (+8,1%), WebSoft (+7,8%), elettronica (+6,8%), Media & Entertainment (+6,3%), telecomunicazioni (+4,5%) e Difesa (+4,0%)

Tutti i settori, ad eccezione dei produttori di aeromobili, hanno superato i livelli pre-pandemia. L’impatto dei margini operativi netti sulle vendite delle Società multinazionali (margine Ebit) è leggermente diminuito al 16,4% (-0,2 punti percentuali rispetto al 2021).

La redditività ha continuato a guidare il settore dei pagamenti digitali con i margini Ebit più elevati (30,5%; +1,0%), seguito da petrolio e gas (27,4%; +3,8%), seguito dalle società farmaceutiche (26,7%; +1,9%) al secondo posto. Redditività superiore alla media per elettronica (21,2%; -1,3%) e industria delle bevande (18,7%; -0,6%). In coda i produttori di aeromobili con l’1,6% (+0,1%).

Nel 2022 il settore investimenti segna un incremento del 17,5% sul 2021, con tutti i settori in crescita e progressioni oltre la media per moda (+44,8%), Oil & Gas (+27,8%), produttori di aeromobili (+26,8%) e GDO (+25,5%). Gli investimenti si attestano al 6,1% dei ricavi, con valori superiori alla media per telecomunicazioni (14,4%), elettronica (12,6%) e WebSoft (9,6%).

Nel 2022, le 30 aziende globali focalizzate principalmente sulla Difesa hanno rilevato un fatturato totale di 432 miliardi, di cui circa 316 miliardi generati solo dallo stesso settore (+4,0% rispetto al 2021, +10,5% rispetto al 2019).

Il Panorama è dominato dai player statunitensi con una quota totale di 74%, seguito dal gruppo europeo con 22% e dal gruppo asiatico con il 4%. Gli Stati Uniti, con i loro 15 big, si aggiudicano il primato anche a livello numerico davanti alla Francia, distanziata con tre società; due gruppi ciascuno per Germania, Gran Bretagna, India e Italia che, con Fincantieri e Leonardo, conta per il 21% del giro d’affari europeo e per il 4,7% di quello mondiale.

A fine marzo 2023 la capitalizzazione aggregata segna 721 mld di euro, di cui l’80% in capo ai gruppi a stelle e strisce, con il podio di Borsa occupato dalle tre statunitensi Raytheon Technologies (131,9mld), Boeing (117,2mld) e Lockheed Martin (110,7mld). Tutte le altre società registrano una capitalizzazione inferiore a 65 miliardi di euro.

Il rendimento azionario di Defender nel 2022 (inclusi i dividendi) è stato del +34,6%, ben al di sopra del -11,0% per gli indici azionari mondiali. La svedese Saab (+51,7%) e la tedesca Hensolt (+50,2%) e Rheinmetall (+46,3%) sono le migliori performance nel primo trimestre 2023, con un punteggio combinato di +0,2%; quarto miglior rendimento per Leonardo (+34,2%) e ottavo per Fincantieri (+11,6%). Leonardo è l’ottavo player per fatturato e Fincantieri sesta per gli investimenti.

Giovanni Lombardi Stronati