L’arcivescovo di Palermo taglia ‘padrini’ e ‘madrine’: “Ormai fanno solo coreografia”

NAPOLI – Basta, l’arcivescono di Palermo non vuole più padrini e madrine in Chiesa durante battesimi e cresime. Perchè, dice, sul loro ruolo c’è molta confusione, i genitori scelgono di farlo fare a parenti, oppure a volte a persone dai “legami ambigui”. Ma il ruolo di padrino e madrina, di fatto, una volta usciti dalla Chiesa, non esiste più. E questo cozza con il significato originario che queste figure dovrebbero avere per la Chiesa cristiana. È per tutti questi motivi che nell’Arcidiocesi di Palermo si è deciso di sospendere ‘ad experimentum’ il ruolo di ‘padrino’ e di ‘madrina’ nel battesimo dei bambini e nella Cresima degli adolescenti. Lo ha deciso l’arcivescovo, monsignor Corrado Lorefice, con un proprio decreto. Le nuove regole entreranno in vigore l’1 luglio e dureranno per tre anni.

“PADRINI E MADRINI RIDOTTI A ORPELLI COREOGRAFICI”

“Il ruolo del Padrino e della Madrina, in occasione della celebrazione dei sacramenti del Battesimo e della Cresima è un vero e proprio ‘munus’ che la Chiesa affida ai fedeli che abbiano ‘l’attitudine e l’intenzione di esercitare questo incarico’ – si legge – e che conducano una vita conforme alla fede e al compito che si assumono. Nel corso del tempo convenzioni sociali e abitudini consolidatesi hanno compromesso l’autentico significato di questo ufficio esercitato a nome e per mandato della Chiesa. Confuso spesso con relazioni di parentela, se non addirittura con legami ambigui, e relegato, il più delle volte, al solo momento rituale, ha perso l’originario significato di accompagnamento nella vita cristiana del battezzato e del cresimato, riducendosi – sottolinea Lorefice – a semplice ‘orpello coreografico’ in una cerimonia religiosa”.

“IL RUOLO DI PADRINI E MADRINE VA RIPENSATO”

Secondo l’arcivescovo di Palermo “le mutate esigenze pastorali delle comunità parrocchiali e la necessità di dare nuovo impulso alla prassi sacramentale inducono a ripensare il ruolo del ‘padrino’ e della ‘madrina’” nell’arcidiocesi di Palermo.
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