La casa specchio della propria personalità. Ma solo 6 su 10 ci riescono

Life at home report Ikea: italiani e l’abitazione (meglio se di proprietà)

Milano, 2 feb. (askanews) – Come sarà la casa del domani? Difficile rispondere a questa domanda di fronte a tanta incertezza ma “una cosa è sicura: vi passeremo molto più tempo. Con problemi come i cambiamenti climatici, possibili nuove crisi sanitarie come la pandemia, le case assumeranno sempre più rilievo, diverranno luoghi di rifugio dove poter stare”. Matteo Meschiari, antropologo e scrittore, ha tratteggiato un futuro non luminoso ma ha messo al centro della scena la casa, che già con la pandemia aveva assunto un ruolo centrale. E chi sa bene quando sia cambiato il nostro modo di vivere la casa negli ultimi tre anni è Ikea che ormai da nove con il suo Life at home report esplora a livello internazionale le tendenze della vita domestica e l’evolvere del concetto stesso dell’abitare.

Nel report 2022 – frutto di un’indagine su oltre 37.000 persone in 37 diversi Paesi – la casa si conferma un luogo capace di garantire comfort e sicurezza mentre nel mondo esterno domina l’incertezza. Ma se con la pandemia la casa ha rappresentato un rifugio per rispondere al bisogno di protezione, nell’edizione 2022 intitolata “Una casa che parla di noi” a diventare prioritaria è la dimensione personale e la capacità dell’ambiente domestico di rappresentare l’identità di chi la abita. E più ci si rispecchia negli spazi e negli oggetti che la abitano, più la vita quotidiana risulta serena e gratificante. Tutto questo permette quasi di raddoppiare la probabilità di considerare la nostra abitazione anche una fonte di benessere psicologico. Però nei fatti solo sei italiani su 10 affermano che la casa in cui abitano rispecchia appieno la loro personalità e, nel caso delle generazioni più giovani, questo dato scende a 5 intervistati su 10.

Non solo. Sempre di più sono gli oggetti più che le persone a determinare quanto di noi ritroviamo nello spazio che abitiamo. “Le case si costruiscono con gli oggetti – ha ricordato Meschiari – le cose fanno le case”. E in questo senso gli elementi che aiutano gli italiani a creare una casa che li rappresenti sono gli oggetti d’arredo scelti e acquistati personalmente (43%), lo spazio necessario per le esigenze e gli interessi personali (40%), gli oggetti che ricordano avvenimenti importanti ed esperienze passate (32%). Solo il 34% degli intervistati ha indicato come elemento determinante le persone con cui si vive.

La casa per gli italiani, anche storicamente, ha un ruolo importante nel restituire stabilità e sicurezza emotiva e sono quasi 4 su 10 coloro che affermano di sentirsi meglio all’interno della loro casa rispetto al passato, nonostante le preoccupazioni che caratterizzano il periodo storico in cui viviamo. Il 51% degli italiani teme di non riuscire più a coltivare hobby e interessi fuori dalle mura domestiche, se il costo della vita dovesse continuare ad aumentare.

Ma la casa per noi italiani è anche associata all’idea del possesso: quella di proprietà resta un obiettivo da raggiungere, il posto in cui sentirsi pienamente realizzati e rappresentati, grazie soprattutto all’idea di poterla più facilmente plasmare secondo i propri bisogni effettivi rispetto a una casa in affitto. Le case temporanee, di contro, possono generare frustrazione per la difficoltà che spesso si incontrano ad adeguarle alle proprie necessità oltre che a tutelare la privacy, che solo il 34% degli intervistati dice di avere tra le mura domestiche, spesso perché deve dividere i propri spazi con parenti o coinquilini. Nove persone su 10, è emerso dal report, dicono che è importante divertirsi in casa, ma solo il 54% ci riesce. Un dato che cambia anche al variare dell’età: se l’89% delle persone ritengono importante divertirsi nella propria quotidianità, solo il gruppo dei più grandi vede soddisfatta questa esigenza soprattutto in casa.

“In tutto il mondo le persone stanno sperimentando l’impatto dell’aumento del costo della vita nella propria quotidianità, mettendo in gioco scelte e decisioni importanti, come sposarsi, cambiare casa, avere figli o continuare a coltivare i propri interessi al di fuori dalle mura domestiche – dichiara Edoardo Posani, country selling manager di Ikea Italia – Gli spazi in cui viviamo giocheranno un ruolo sempre più importante in un’ottica di benessere ed equilibrio”.

Per il 2023 Ikea ha deciso di stringere una collaborazione con la fotografa americana Annie Liebovitz che viaggerà in sette diversi Paesi – Giappone, Stati Uniti, Germania, Italia, India, Svezia e Inghilterra – fotografando le persone nelle loro case. Creerà una serie di 25 ritratti sulle infinite sfumature della “vita in casa”, realizzando un documento fotografico ispirato al Life at Home Report.