La madre di Navalny fa causa per riavere il corpo del figlio

Seduta tribunale a porte chiuse il 4 marzo

Roma, 21 feb. (askanews) – La madre ddi Aleksei Navalny, l’oppositore russo morto la settimana scorsa in una colonia penale nell’estremo Nord russo, ha intentato una causa presso un tribunale russo chiedendo che le sia consegnato il corpo del figlio. La donna si è presentata ripetutatamente al carcere di massima sicurezza – colonia penale IK-3 – e ha registrato un video con cui si rivolge al presidente russo.

“Per il quinto giorno non lo vedo, non mi danno il suo corpo e non mi dicono nemmeno dove si trovi”, afferma la donna, ripresa sotto la neve, occhiali scuri, la voce ferma. “Mi rivolgo a te, Vladimir Putin”, ha detto. “La soluzione di questo problema dipende esclusivamente da te. Fammi finalmente vedere mio figlio. Ti chiedo di rilasciare immediatamente il corpo di Alexei in modo che io possa seppellirlo in modo umano.” La salma di Navalny si troverebbe nell’ospedale della città di Salekhard, non lontano dal carcere.

Dal Cremlino nessuna reazione se non alle accuse della vedova di Navalny, Yulia, che ha puntato il dito contro il capo dello Stato come responsabile di avere “ucciso” suo marito, incarcerato tre anni fa al rientro dalla Germania dove era stato curato per l’avvelentamento subito nell’estate del 2020. “Si tratta naturalmente di accuse del tutto infondate e rozze”, ha detto il portavoce di Putin, Dmitry Peskov, che ha espresso anche il totale rifiuto da parte russa di una indagine internazionale sul decesso di Navalny.

Oggi la notizia, riportata dall’agenzia Tass, che il 4 marzo, a porte chiuse, il tribunale di Salekhard esaminerà il ricorso presentato da Ljudmila Navalnaya.

Secondo la portavoce di Navalny Kira Yarmysh le autorità hanno detto alla famiglia che il corpo di Navalny non sarà consegnato per altre due settimane, in attesa di “una sorta di ‘esame chimico’”. E’ facile pensare che non si muova nulla sino a dopo le elezioni presidenziali di metà marzo.Yulia Navalnaya ha sostenuto che i tempi lunghi mirano a far scomparire le tracce dell’agente nervino Novichok – la stessa sostanza utilizzata nel suo avvelenamento nel 2020. Sospetti condivisi e rilanciati ai massimi livelli in Europa.

Oggi il Regno Unito ha sanzionato sei persone che dirigono la colonia penale dove Alexei Navalny è morto, ha comunicato il ministero degli Esteri londinese con una nota, dove si legge che i destinatari delle sanzioni saranno soggetti a congelamento dei beni e divieti di viaggio sul territorio britannico. “È chiaro che le autorità russe hanno visto Navalny come una minaccia e hanno cercato ripetutamente di metterlo a tacere. Gli agenti dell’FSB lo hanno avvelenato con il Novichok nel 2020”, ha dichiarato il capo della diplomazia britannica David Cameron.