Interpello sui nuovi investimenti, a distanza di sei anni arrivano i chiarimenti delle Entrate

Ecco l’elenco, puramente esemplificativo, di documenti da allegare all’istanza di interpello

Con la circolare n.7/E del 28 marzo 2023, l’Agenzia delle Entrate pubblica gli aspetti procedurali dell’interpello sui nuovi investimenti: un importante strumento per i soggetti, nazionali ed esteri, che intendono effettuare in Italia investimenti rilevanti, al fine di conoscere preventivamente il parere dell’Agenzia sul loro corretto trattamento fiscale.

“Per prima cosa viene chiarito che la definizione di investimento rilevante ai fini della presentazione di un’istanza di interpello sui nuovi investimenti, da parte della normativa primaria e secondaria di riferimento – sottolinea Guido Rosignoli, vicepresidente della Cassa dei ragionieri e degli esperti contabili – è aperta e ricomprende qualsiasi progetto di realizzazione di un’iniziativa economica avente carattere duraturo, incluse le attività volte alla ristrutturazione di un’impresa in crisi, all’ottimizzazione o efficientamento di un complesso aziendale già esistente, nonché alla partecipazione al patrimonio di un’impresa, sempre a condizione che sussistano i requisiti di ammissibilità per l’accesso alla procedura dell’interpello sui nuovi investimenti delineati dall’articolo 2 del Dl Internazionalizzazione e dal Dl attuativo”.

Nel documento di prassi – conclude Rosignoli – viene fornito anche un elenco non esaustivo a titolo puramente esemplificativo da allegare all’istanza di interpello. Non è necessario allegare il business plan, a condizione che nell’istanza o nei suoi allegati venga comunque fornita la chiara indicazione dei presupposti di accesso alla procedura e di ogni altra informazione legata al business plan che sia necessaria a fornire riscontro ai quesiti”.