Industria, indice Hcob PMI Italia in lieve recupero a luglio, ma resta negativo

Prezzi di acquisto e di vendita in forte calo

L’indice HCOB PMI manifatturiero italiano di luglio è salito a 44,5 da 43,8 di giugno, ma è rimasto al di sotto del valore neutro di 50,0 per il quarto mese consecutivo. Secondo S&P Global, che calcola l’indice, luglio è stato un altro mese difficile per il settore manifatturiero italiano.

Sia la produzione che i nuovi ordini sono scesi a tassi storicamente elevati, con un mercato in chiara difficoltà. Anche l’attività di acquisto è diminuita in modo significativo, con le aziende che continuano a voler utilizzare le scorte.

In linea con il calo della domanda, anche i tassi di utilizzo dei componenti sono migliorati e i tempi medi di consegna si sono nuovamente ridotti. Questi fattori hanno portato a un forte calo dei prezzi di acquisto e, di conseguenza, a una significativa diminuzione dei prezzi di vendita.

Tuttavia, le imprese continuano ad assumere personale aggiuntivo, in parte per riempire posti vacanti da tempo e in parte grazie all’ottimismo per il futuro, sostenuto dai piani di investimento, dal lancio di nuovi prodotti e dalle aspettative di ripresa della domanda di mercato.

Commentando i dati PMI, Tariq Kamal Chaudhry Economist presso Hamburg Commercial Bank, ha dichiarato: “Il settore sta soffrendo di un significativo calo della domanda, che riflette una contrazione della produzione e un crollo del livello di lavori non completati e degli acquisti”.

“Come riferito da diverse aziende del campione, l’elevata incertezza sembra essere uno dei principali fattori alla base della performance negativa a lungo termine. La debolezza della domanda ha portato a un crollo dei prezzi di vendita nel settore manifatturiero”.

“Questo fatto può essere accolto con compiacenza dai banchieri centrali e dai consumatori, ma probabilmente limiterà i margini di profitto delle imprese. Il mercato del lavoro, che in precedenza aveva mostrato una certa resistenza, ora mostra segni di esaurimento”.

“Sebbene il settore manifatturiero continui ad assumere, la crescita dei posti di lavoro ha perso slancio ed è probabile che le aziende taglino i posti di lavoro nei prossimi mesi. Tuttavia, non si prevedono licenziamenti di massa a causa della carenza strutturale di lavoratori qualificati”.

“Il tasso di diminuzione dei prezzi di acquisto è in aumento, ma i tempi medi di consegna si stanno rapidamente stabilizzando. Questo dato è coerente con i dati raccolti dalle aziende del campione che hanno segnalato aggiustamenti delle scorte da parte dei loro clienti”.

“I maggiori cali dei prezzi di acquisto e i tempi di consegna più brevi sono stati osservati in particolare nel settore dei beni strumentali, dove si sono registrate le maggiori tendenze al ribasso”.

Ciro Di Pietro

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