Il programma di Meloni, dalla Ue all’economia, diritti e giovani

Alla Camera parla un’ora e 10 minuti. Grazie a Mattarella, Draghi e Giovanni Paolo II
Roma, 25 ott. (askanews) – Un’ora e dieci minuti di discorso, iniziato con un ringraziamento al presidente della Repubblica Sergio Mattarella e terminato con un ricordo di Giovanni Paolo II. In mezzo un po di emozione, molti applausi, e la declinazione di un programma di governo di legislatura, da attuare ‘a costo di non essere rieletta’. Meloni ha ringraziato il capo dello Stato per i ‘preziosi consigli’, il suo predecessore Mario Draghi e tutti gli alleati del centrodestra ‘che alla prova dei fatti riesce sempre a superare le differenti sensibilità nel nome di un interesse più alto’, come dimostra la rapidità nella formazione del governo. Tra i primi pensieri quello da ‘prima donna a capo del governo’ alle donne, in particolare quelle ‘che in questo momento affrontano difficoltà grandi e ingiuste’ ma anche a coloro che ‘hanno costruito con le assi del proprio esempio la scala che oggi consente a me di salire e rompere il pesante tetto di cristallo posto sulle nostre teste’. POLITICA ESTERA ‘L’Italia – ha ribadito – è a pieno titolo parte dell’Occidente e del suo sistema di alleanze. Stato fondatore dell’Unione Europea, dell’Eurozona e dell’Alleanza Atlantica, membro del G7 e ancor prima di tutto questo, culla, insieme alla Grecia, della civiltà occidentale e del suo sistema di valori fondato sulla libertà, l’uguaglianza e la democrazia; frutti preziosi che scaturiscono dalle radici classiche e giudaico cristiane dell’Europa. Noi siamo gli eredi di San Benedetto, un italiano, patrono principale dell’intera Europa. La Nato in particolare, ha sottolineato, ‘garantisce alle nostre democrazie un quadro di pace e sicurezza e che troppo spesso diamo per scontato. È dovere dell’Italia contribuirvi pienamente, perché, ci piaccia o no, la libertà ha un costo e quel costo per uno Stato è la capacità che ha di difendersi e l’affidabilità che dimostra nel quadro delle alleanze di cui fa parte. L’Italia negli anni ha saputo dimostrarla, a partire dalle tante missioni internazionali delle quali siamo stati protagonisti. EUROPA In Europa, ha spiegato, ‘l’Italia farà sentire forte la sua voce, come si conviene a una grande nazione fondatrice. Non per frenare o sabotare l’integrazione europea, come ho sentito dire in queste settimane, ma per contribuire ad indirizzarla verso una maggiore efficacia nella risposta alle crisi e alle minacce esterne e verso un approccio più vicino ai cittadini e alle imprese. L’Ue infatti non è ‘un circolo elitario con soci di serie A e soci di serie B’ o ‘una società per azioni diretta da un consiglio di amministrazione con il solo compito di tenere i conti in ordine’ ma ‘la casa comune dei popoli europei e come tale deve essere in grado di fronteggiare le grandi sfide della nostra epoca’, sfide di fronte alle quali ‘non sempre si è fatta trovare pronta’. UCRAINA Per Meloni ‘sbaglia chi crede sia possibile barattare la libertà dell’Ucraina con la nostra tranquillità. Cedere al ricatto di Putin sull’energia non risolverebbe il problema, lo aggraverebbe aprendo la strada ad ulteriori pretese e ricatti, con futuri aumenti dell’energia ancora maggiori di quelli che abbiamo conosciuto in questi mesi. ENERGIA La premier ha sottolineato i ‘costi insostenibili per molte imprese, che potrebbero essere costrette a chiudere e a licenziare i propri lavoratori, e per milioni di famiglie che già oggi non sono più in grado di fare fronte al rincaro delle bollette’, assicurando che il governo vorrà ‘mantenere e rafforzare le misure nazionali a supporto di famiglie e imprese, sia sul versante delle bollette sia su quello del carburante. Un impegno finanziario imponente che drenerà gran parte delle risorse reperibili, e ci costringerà a rinviare altri provvedimenti che avremmo voluto avviare già nella prossima legge di bilancio’. Per quanto riguarda l’accordo raggiunto la scorsa settimana al Consiglio Ue di Bruxelles, è ‘un passo avanti’ che però richiede rapida attuazione o ‘la speculazione ripartirà’. ECONOMIA Sul fronte dell’economia, l’Italia, come l’Europa, è ‘nel pieno di una tempesta’ ma i fondamentali ‘rimangono solidi’. In questa situazione la strada per ridurre il debito ‘non è la cieca austerità’ o gli ‘avventurismi finanziari’ ma ‘la crescita economica, duratura e strutturale’. Per far questo il governo intende ‘favorire gli investimenti esteri’ ma contrastando ‘logiche predatorie’. ‘L’Italia – ha aggiunto – deve tornare ad avere una politica industriale, puntando su quei settori nei quali può contare su un vantaggio competitivo. Penso al marchio, fatto di moda, lusso, design, fino all’alta tecnologia. Fatto di prodotti di assoluta eccellenza in campo agroalimentare, che devono essere difesi in sede europea e con una maggiore integrazione della filiera a livello nazionale. In questo ambito non è ‘più rinviabile’ una ‘piena sovranità alimentare’, ‘che non significa mettere fuori commercio l’ananas, come qualcuno ha detto, ma garantire che non dipenderemo da nazioni distanti da noi per poter dare da mangiare ai nostri figli. PNRR In questa situazione è fondamentale l’attuazione del Pnrr, ‘senza ritardi e senza sprechi, e concordando con la Commissione europea gli aggiustamenti necessari per ottimizzare la spesa, alla luce soprattutto del rincaro dei prezzi delle materie prime e della crisi energetica. Perché queste materie si affrontano con un approccio pragmatico, non ideologico’. Il Piano deve essere ‘l’opportunità di compiere una vera svolta culturale per ‘archiviare finalmente la logica dei bonus’ in favore di ‘investimenti di medio termine’ e della rimozione di ‘tutti gli ostacoli che frenano la crescita economica’. RIFORME Per Meloni l’Italia ha bisogno di una ‘riforma costituzionale in senso presidenziale’ e il punto di partenza è ‘l’ipotesi di semipresidenzialismo sul modello francese, che in passato aveva ottenuto un ampio gradimento anche da parte del centrosinistra pur rimanendo ‘aperti anche ad altre soluzioni’. Sì dunque al confronto con le opposizioni ‘per giungere alla riforma migliore e più condivisa possibile’ ma ‘non rinunceremo a riformare l’Italia di fronte ad opposizioni pregiudiziali. Altra riforma da attuare è quella dell’autonomia differenziata mentre sarà completato ‘il processo per dare a Roma Capitale i poteri e le risorse che competono a una grande capitale europea’. SUD Il Sud non sarà, ha garantito, ‘più visto come un problema ma come un’occasione di sviluppo per tutta la Nazione. Lavoreremo sodo per colmare un divario infrastrutturale inaccettabile, eliminare le disparità, creare occupazione, garantire la sicurezza sociale e migliorarela qualità della vita. Dobbiamo riuscire a porre fine a quella beffa per cui il Sud esporta manodopera, intelligenze e capitali che sono invece fondamentali proprio in quelle regioni dalle quali vanno via. Non è un obiettivo facile, nell’attuale congiuntura, ma il nostro impegno sarà totale. FISCO In materia fiscale, la premier pensa a una ‘rivoluzione copernicana’ da cui ‘dovrà nascere un nuovo patto fiscale, che poggerà su tre pilastri’. Il primo è ‘ridurre la pressione fiscale su imprese e famiglie attraverso una riforma all’insegna dell’equità: con la progressiva introduzione del quoziente familiare l’estensione della tassa piatta per le partite Iva dagli attuali 65 mila euro a 100 mila euro di fatturato. E, accanto a questa, introduzione della tassa piatta sull’incremento di reddito rispetto al massimo raggiunto nel triennio precedente. Previste anche ‘una tregua fiscale per consentire a cittadini e imprese (in particolare alle Pmi) in difficoltà di regolarizzare la propria posizione con il fisco’ e ‘una serrata lotta all’evasione fiscale, a partire da evasori totali, grandi imprese e grandi frodi sull’Iva, con una vera lotta all’evasione e non caccia al gettito, ‘accompagnata da una modifica dei criteri di valutazione dei risultati dell’Agenzia delle Entrate, che vogliamo ancorare agli importi effettivamente incassati e non alle semplici contestazioni, come incredibilmente avvenuto finora. Altro obiettivo è ‘intervenire gradualmente per arrivare a un taglio di almeno cinque punti del cuneo in favore di imprese e lavoratori’ e ‘incentivare le aziende ad assumere’. MIGRANTI ‘Sicurezza e legalità riguardano anche una corretta gestione dei flussi migratori. Secondo un principio semplice: in Italia, come in qualsiasi altro Stato serio, non si entra illegalmente, si entra legalmente attraverso i decreti flussi. Questo governo vuole quindi perseguire una strada, poco percorsa fino ad oggi: fermare le partenze illegali, spezzando finalmente il traffico di esseri umani nel Mediterraneo. La nostra intenzione è sempre la stessa. Ma se non volete che si parli di blocco navale lo dirò così: è nostra intenzione recuperare la proposta originaria della missione navale Sophia dell’Unione Europea che nella terza fase prevista, e mai attuata, prevedeva proprio il blocco delle partenze dei barconi dal nord Africa. Intendiamo proporlo in sede europea e attuarlo in accordo con le autorità del nord Africa, accompagnato dalla creazione sui territori africani di hotspot, gestiti da organizzazioni internazionali, dove poter vagliare le richieste di asilo e distinguere chi ha diritto ad essere accolto in Europa da chi quel diritto non ce l’ha. Parallelamente l’Italia si farà promotrice di un un ‘Piano Mattei’ per lo sviluppo dell’Africa. ABORTO, FAMIGLIA E DIRITTI Sul tema dei diritti civili e dell’aborto, su cui il governo è stato più volte attaccato, Meloni ha garantito che non saranno compressi. ‘La libertà – ha detto – è il fondamento di una vera società delle opportunità; è la libertà che deve guidare il nostro agire; libertà di essere, di fare, di produrre. Un governo di centrodestra non limiterà mai le libertà esistenti di cittadini e imprese. Vedremo alla prova dei fatti, anche su diritti civili e aborto, chi mentiva e chi diceva la verità in campagna elettorale su quali fossero le nostre reali intenzioni’. Per quanto riguarda la famiglia, è il ‘nucleo primario delle nostre società, culla degli affetti e luogo nel quale si forma l’identità di ognuno di noi. Intendiamo sostenerla e tutelarla; e con questa sostenere la natalità, che nel 2021 ha registrato il tasso di nascite più basso dall’Unità d’Italia ad oggi. Riguardo alla legalizzazione della cannabis ‘era la risposta più facile. Ma noi non siamo qui per fare le cose facili. Noi intendiamo lavorare sulla crescita dei giovani’. AMBIENTE E TERRITORIO Sul tema dell’ambiente, ha detto, ‘non c’è un ecologista più convinto di un conservatore, ma quello che ci distingue da un certo ambientalismo ideologico è che noi vogliamo difendere la natura con l’uomo dentro. Coniugare sostenibilità ambientale, economica e sociale. Accompagnare imprese e cittadini verso la transizione verde senza consegnarci a nuove dipendenze strategiche e rispettando il principio di neutralità tecnologica. Sarà questo il nostro approccio’. COVID La premier non ha escluso ‘una nuova ondata di Covid o l’insorgere in futuro di una nuova pandemia, criticando però il modello in cui il virus è stato contrastato. ‘L’Italia – ha sottolineato – ha adottato le misure più restrittive dell’intero occidente, arrivando a limitare fortemente le libertà fondamentali di persone e attività economiche, ma nonostante questo è tra gli Stati che hanno registrato i peggiori dati in termini di mortalità e contagi. Qualcosa, decisamente, non ha funzionato e dunque voglio dire fin d’ora che non replicheremo in nessun caso quel modello. E a questo proposito, ‘occorrerà fare chiarezza su quanto avvenuto durante la gestione della crisi pandemica. Lo si deve a chi ha perso la vita e a chi non si è risparmiato nelle corsie degli ospedali, mentre altri facevano affari milionari con la compravendita di mascherine e respiratori’. LEGALITA’, SICUREZZA E GIUSTIZIA Meloni ha garantito che ‘da questo Governo, criminali e mafiosi non avranno altro che disprezzo e inflessibilità’ e che la sicurezza sarà ‘un dato distintivo’. Ma ‘legalità vuol dire anche una giustizia che funzioni, con una effettiva parità tra accusa e difesa e una durata ragionevole dei processi’. Sarà rimesso al centro, ha detto ancora, ‘al centro il principio fondamentale della certezza della pena, grazie anche a un nuovo piano carceri’. GIOVANI E ISTRUZIONE Rilevando che ‘l’Italia non è un Paese per giovani Meloni ha lanciato l’allarme per il ‘fenomeno di quei giovani che si auto-escludono dal circuito formativo e lavorativo’. ‘Noi – ha assicurato – intendiamo lavorare sulla crescita dei giovani. Promuovere le attività artistiche e culturali, e accanto a queste lo sport, straordinario strumento di socialità, di formazione umana e benessere. Lavorare sulla formazione scolastica, per lo più affidata all’abnegazione e al talento dei nostri insegnanti, spesso lasciati soli a nuotare in un mare di carenze strutturali, tecnologiche, motivazionali. Garantire salari e tutele decenti, borse di studio per i meritevoli, favorire la cultura di impresa e il prestito d’onore. A questo proposito, ha detto, è stata ‘sinceramente colpita’ dalla polemica ‘sulla nostra scelta di rilanciare la correlazione tra istruzione e merito’ perchè ‘diversi studi dimostrano come, oggi, chi vive in una famiglia agiata abbia una chance in più per recuperare le lacune di un sistema scolastico appiattito al ribasso, mentre gli studenti dotati di minori risorse vengono danneggiati da un insegnamento che non premia il merito, perché quelle lacune non vengono colmate da nessuno’. ‘Confesso – ha detto – che difficilmente riuscirò a non provare un moto di simpatia anche per coloro che scenderanno in piazza contro le politiche del nostro governo. Mi torneranno inevitabilmente alla memoria – ha aggiunto – le mille manifestazioni a cui ho partecipato e che ho organizzato, mi hanno insegnato più di quanto mi abbiano insegnato altre cose’. FASCISMO ‘Libertà e democrazia – ha detto – sono gli elementi distintivi della civiltà europea contemporanea nei quali da sempre mi riconosco. E dunque, a dispetto di quello che strumentalmente si è sostenuto, non ho mai provato simpatia o vicinanza nei confronti dei regimi antidemocratici. Per nessun regime, fascismo compreso’. ‘Non sarà una navigazione facile, quella del governo che si appresta a chiedere la fiducia del Parlamento. Per la gravosità delle sfide che saremo chiamati ad affrontare, ma anche per il pregiudizio politico che colgo spesso tra le analisi che ci riguardano. A volte – ha concluso – riusciremo, a volte falliremo, ma state certi che non ci arrenderemo, non indietreggeremo, e non tradiremo le speranze che in noi sono state riposte’.