Il Napoli vola: manuale di istruzioni per mantenere la calma

Il Napoli, domenica sera, ha sconfitto con disarmante facilità la malcapitata Cremonese, con un rotondo 3-0. La Cremo è scesa in campo battagliera, ordinata, con la volontà di mettere, dopo la Coppa Italia, i bastoni tra le ruote alla squadra più forte del campionato.

Non è andata bene, i partenopei sono stati pazienti e maturi e, dopo la magia del 77 nel primo tempo, ha dominato in lungo e largo. Una prova di forza spaventosa che, come se ce ne fosse bisogno, conferma lo status di prima della classe del Napoli.

La squadra che pareva essere l’ultima sfidante attendibile invece, l’Inter, ha pareggiato a reti inviolate contro la penultima della classe, la Sampdoria dell’ex Stankovic, a testimonianza di quanto la compagine guidata da Simone Inzaghi alterni prestazioni altisonanti contro grandi squadre a tonfi rumorosi contro le cosiddette piccole. Il Napoli è volato a 15 punti di vantaggio sui meneghini.

Tutti coloro che attendevano e speravano nel crollo degli uomini di Spalletti ora, utilizzando una tattica inversa, danno per scontato la vittoria del tricolore degli azzurri e addirittura, falsamente, pronosticano il Napoli tra le favorite alla vittoria della Champions League.

Nel calcio, come nella vita, nulla è scontato e quindi squadra e ambiente debbono trovare un punto di equilibrio tra il superamento degli scongiuri scaramantici e l’esaltazione euforica per un traguardo non ancora conquistato.

Fondamentale in questa operazione è la figura di Luciano Spalletti, leader tecnico e spirituale del Napoli. Spalletti, da sempre considerato un grande allenatore non vincente, è ben consapevole dell’opportunità sua e della squadra.

Al Napoli lo scudetto manca da tre decadi mentre il tecnico di Certaldo non ha mai vinto un campionato in Italia (solo in Russia); Lucianone, saggiamente, conscio dei grandi risultati, predica calma, sottolinea il percorso fatto ma, soprattutto, tiene sull’attenti giocatori, società e tifoseria.

Il vantaggio degli azzurri è enorme eppure mancano ancora 16 partite, troppe per rilassarsi. Non bisogna cedere alle lusinghe né farsi tentare dal sedersi sugli allori: è necessario seguire esclusivamente i dettami e la retta via indicati dall’allenatore. Il campionato non è finito e tutto dipende solo dagli azzurri.

Ciro Cuccurullo