Frattura centrodestra in Sicilia, scontro Schifani-‘meloniani’

Nervi tesi nella maggioranza nell’isola dopo il ddl “salva-ineleggibili” bocciato all’Ars. Da Roma monito ad abbassare toni

Palermo, 1 feb. (askanews) – “Abbassare i toni”. E’ il monito arrivato da Roma da Fratelli d’Italia dopo il caos che regna in Sicilia e la crisi di nervi nel centrodestra, in particolare tra il governatore Renato Schifani e i meloniani siciliani. Una vera e propria crisi di nervi, arrivata dopo la bocciatura della norma salva-ineleggibili. In serata Schifani aveva convocato la giunta per le 19 per nominare i manager della sanità. Ma fino alle 20 gli assessori di Fratelli d’Italia non erano arrivati a Palazzo d’Orleans, impegnati in una riunione di partito per pianificare la reazione contro gli alleati.

Schifani ha chiamato tre volte Alessandro Aricò, capo delegazione di FdI in giunta, invitandolo ad accelerare l’arrivo a Palazzo d’Orleans. Ma alle 20, di fronte all’assenza prolungata, il presidente ha dato via libera alle nomine. Che quindi sono state formalizzate senza il via libera dei meloniani. Una spaccatura netta.

Tra i parlamentari di FdI c’è chi considera “indigeribile” lo strappo consumato sui manager e caldeggia il ritiro degli assessori dal governo o addirittura il passaggio all’opposizione; c’è poi un’ala più conciliante che cerca di lavorare per il risanamento del rapporto. Da Roma, però, la linea dettata è quella di non alimentare le fiamme. Uno scontro che – secondo fonti raccolte da askanews – si cerca di evitare per non appesantire e invelenire ulteriormente il clima in vista delle prossime elezioni. Una crisi di governo adesso sarebbe un clamoroso autogol a pochi mesi da uno step elettorale fondamentale.