Divulga, nel 2023 record di grano duro dalla Russia: import +1.164%

Impennata anche da Turchia(+798%). Ankara e Mosca secondo e terzo fornitore

Milano, 21 feb. (askanews) – Nel 2023 l’Italia c’è stato un incremento record delle importazioni dalla Russia di grano duro, quello per capire usato per la produzione di pasta e di alcuni prodotti del bakery: parliamo di un aumento del 1.164% a cui si aggiunge il +798% di quello turco. Un’impennata mai registrata nella storia del nostro Paese, che ha fatto calare in maniera significativa le quotazioni del grano duro italiano. È quanto rivela un’analisi pubblicata dal Centro Studi Divulga all’interno del paper “Mari in tempesta”, approfondimento sull’impatto delle guerre in corso sul sistema agroalimentare, che parte da dati dell’Istat e della direzione generale Agricoltura della Commissione europea.

Nel nostro Paese lo scorso anno si è registrato un considerevole aumento (+130% su base tendenziale) delle importazioni di grano duro proveniente da Paesi extra europei. A trainare questa crescita, spiega Divulga, l’import di frumento duro proveniente appunto da Turchia e Russia, divenute rispettivamente secondo e terzo fornitore italiano, seguite da Canada, che ha registrato un +83% (e che resta comunque il primo fornitore), e Kazakistan (+164%). In particolare da Mosca sono arrivate più di 400mila tonnellate di grano duro.

La situazione, in base all’analisi del Centro studi Divulga, è cambiata radicalmente a partire dal mese di luglio. Da quel momento, infatti, su un totale complessivo di 1,1 milioni di tonnellate di grano duro importate in Italia da Paesi extra europei (81% delle importazioni complessive europee), il grano duro turco rappresenta il 37% mentre quello russo il 31,4%.

La forte crescita delle importazioni da questi Paesi ha determinato evidenti riflessi sulle quotazioni interne: a partire da luglio, infatti, i prezzi del raccolto italiano 2023 sono calate in maniera significativa. A gennaio 2024 le quotazioni registrano un calo di oltre 70 euro a tonnellata rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Se consideriamo invece le quotazioni registrate nel mese di giugno 2022 e pari a 577 euro a tonnellata i prezzi del frumento duro nazionale hanno subito un calo di circa 190 euro a tonnellata, pari a oltre il 33%. Gli arrivi dai Paesi Extra-Ue, osserva ancora Divulga, si sono moltiplicati proprio in concomitanza della fase di raccolta del grano italiano e dell’avvio della nuova campagna di commercializzazione.