Digitale, von der Leyen: col Chips Act l’Europa diventerà leader industriale

Investimenti per oltre 90 miliardi di euro in Europa

L’Unione Europea pone l’accento sul progresso della ricerca, dell’innovazione e del potenziamento delle capacità produttive nel campo dei semiconduttori avanzati all’interno dei suoi confini. Ciò si ottiene attraverso la creazione di una rete di collaborazione che si estende attraverso le nazioni, nonché l’utilizzo delle risorse del programma di ricerca “Horizon” e del “Chips Act”.

Quest’ultimo, un quadro normativo che consolida la politica industriale dell’Unione nel settore dei semiconduttori, è stato definitivamente approvato ad aprile e dovrebbe entrare in vigore nel prossimo autunno.

Lo ha sottolineato la Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, durante una conferenza stampa con il Primo Ministro belga Alexander De Croo in occasione di una visita alla sede dell’Imec (Interuniversity Microelectronics Centre) a Lovanio, sede della più antica università belga.

L’Imec è un centro di ricerca e sviluppo attivo nel campo della tecnologia digitale, in particolare della nanoelettronica. Von der Leyen ha definito il Belgio come “una centrale di innovazione nel cuore dell’Europa” e l’Imec come “un campione unico al mondo di innovazione digitale, nato nel cuore delle Fiandre e in una delle più antiche università d’Europa”.

Imec “ha capito da tempo come costruire una leadership tecnologica di livello mondiale, non solo attraverso l’innovazione ma anche attraverso la collaborazione”, il che la rende “un partner indispensabile per un’industria globale dei semiconduttori che è sempre alla ricerca della prossima frontiera”.

L’Unione Europea ha contribuito a questo sforzo nell’ultimo decennio con un investimento di oltre 300 milioni di euro dal programma di ricerca “Horizon”. Ma ora, ha dichiarato la Presidente della Commissione von der Leyen, “con il ‘Chips Act’ stiamo sostanzialmente aprendo un nuovo capitolo”.

“Vogliamo fare dell’Europa un leader mondiale nella progettazione, nella ricerca, nei test e nella produzione di semiconduttori”. La Presidente della Commissione ha osservato che “il ‘Chips Act’ entrerà in vigore in autunno e ha già creato uno straordinario slancio nello stimolare gli investimenti”.

“Ad esempio, 12 mld per un impianto di confezionamento e collaudo di semiconduttori in Polonia e 30 mld per due impianti unici a Magdeburgo, in Germania. Ci sono anche investimenti a Dublino, Catania, Grenoble e Dresda”.

A Catania si trova la St Microelectronics, che produce wafer di carburo di silicio, e che ha ricevuto una sovvenzione diretta di 292,5 milioni di euro dal PNRR per sostenere un investimento di 730 milioni di euro.

Secondo la von der Leyen, “la legge sui chip lancia un messaggio forte. La legge sui chip offre opportunità di finanziamento per costruire capacità lungo tutta la catena del valore e si basa sui punti di forza europei, come la ricerca e gli esperimenti leader a livello mondiale che si svolgono all’Imec”.

L’Imec ha anche una “forte rete in tutta l’Unione Europea e anche nel mondo”, che si sta rafforzando “dalla Spagna alla Romania, dall’Irlanda alla Finlandia”. “Ad esempio, è in corso una cooperazione con partner in Germania, Francia e Finlandia su semiconduttori all’avanguardia per l’intelligenza artificiale”.

In un contesto geopolitico – ha aggiunto – “i chip sono essenziali per la transizione verde e digitale e per la nostra economia. La nostra economia non può funzionare senza chip. Dobbiamo quindi ridurre la nostra dipendenza da un numero troppo limitato di fornitori in Asia orientale”.

“Dobbiamo ridurre attivamente i rischi nella catena di fornitura dei chip. E dobbiamo incoraggiare la progettazione, i test e la produzione qui in Europa. La legge sui chip è in tal senso un punto di svolta. E i campioni dell’innovazione come Imec – ha concluso von der Leyen – sono una risorsa vitale per la nostra sicurezza economica”.

Giovanni Lombardi Stronati

Immagine di rawpixel.com su Freepik