Bonollo fa rivivere il marchio Ballor nell’amaro dalle 100 botaniche

Dopo gin e vermouth azienda padovana investe ancora nel brand nato nel 1856

Milano, 30 ott. (askanews) – Non è la prima volta che marchi storici del buon bere e del buon cibo italiano vengano recuperati dall’oblio a cui li ha destinati il mercato per essere rilanciati con nuovo smalto. Dal cioccolato ai panettoni passando per i soft drink e i liquori gli esempi sono diversi, nel rassicurante bisogno di recuperare la “genuinità” di prodotti appartenuti al passato ancorandoli, con l’aiuto del marketing, al presente.

In questo solco qualche anno fa le Distillerie Bonollo Umberto, oltre 100 anni di storia e quattro generazioni della stessa famiglia alla guida dell’azienda, hanno avviato un’operazione di rilancio di Ballor, marchio storico fondato da un gruppo di amici francesi – Paul Ballor, Henry Freund ed Emilie Roussette – nella Torino del 1856. Di quel marchio, che all’inizio del suo successo beneficiò degli anni d’oro del vermouth, l’azienda padovana celebre per prodotti edonistici come la Grappa OF Amarone Barrique, ha cercato di recuperare soprattutto lo spirito innovativo. Proprio quello che portò l’azienda dei tre amici a conquistare premi e mercati internazionali, prima di intraprendere la parabola discendente che ne segnò il declino.

Proprio recuperando il carattere innovativo e ricercato di Ballor, le Distillerie Bonollo Umberto, un fatturato di 73 milioni di euro nel 2022 di cui il 20% proveniente dall’estero, hanno investito sul marchio arricchendo una linea che ha da poco visto il debutto sul mercato di un nuovo amaro, il Ballor 100, dove 100 sta per il numero delle botaniche utilizzate che gli sono valse l’appellativo di “esotico italiano”.

“Per noi Ballor 100 è un orgoglio in quanto facciamo rivivere, attraverso la creazione di questo elisir, l’idea del valore della qualità assoluta, uno dei valori fondanti di casa Ballor, una storia straordinaria in primis di passione – ha detto Elvio Bonollo – Con Ballor 100 abbiamo concentrato in una ricetta unica i profumi di 5 continenti in un concetto di esotico italiano per dare evidenza alla nostra tradizione con un’apertura sul mondo. La volontà è quella di continuare a creare come facevano nel 1856 i fondatori di questo brand, con quella logica appartenente anche alla nostra esperienza imprenditoriale, di superarsi sempre”.

Così, a poco più di un anno dal lancio di due prodotti premium come il Vermouth di Paul e il Gin di Emilie che hanno segnato il primo ritorno sul mercato del marchio Ballor, i maestri distillatori e liquoristi dell’azienda padovana hanno infuso in un unico liquore 100 essenze, trovando un equilibrio tra le note amaricanti di rabarbaro, genziana e assenzio, quelle balsamiche di menta e lemon grass, quelle speziate di cannella, pepe garofanato, curcuma e mirra fino a quelle vegetali del fieno greco. Una volta raccolte ed essiccate, erbe aromatiche, spezie e radici sono state macerate per ottenere l’estrazione delle componenti aromatiche, poi infuse, miscelate e infine lasciate riposare per consentire, all’assaggio, questo viaggio sensoriale intorno al mondo.

“E’ un capolavoro che potrebbe essere visto come un amaro da meditazione piuttosto che un’espressione di convivialità di alto livello o come un ingrediente fondamentale in grado di caratterizzare cocktail originali – ha spiegato Elvio Bonollo – Ballor 100 completa la gamma offerta da Casa Ballor perchè rafforza ulteriormente le esperienze sensoriali già presentate, dando espressione ai valori alla base di questo brand”.