BCE: dopo dato Pmi dell’Eurozona, Mercato scommette su pausa tassi

Deutsche Bank: i dati mettono alla prova l’ottimismo della BCE sulla crescita

Gli investitori scommettono che le cupe prospettive economiche evidenziate dagli ultimi dati dell’indice Pmi dell’Eurozona renderanno meno probabile un nuovo aumento dei tassi di interesse da parte della Banca Centrale Europea (BCE) nella riunione del mese prossimo.

L’euro è sceso dello 0,3% rispetto al dollaro a 1,108 dollari, il rendimento del titolo di Stato tedesco a due anni, è sceso di 6,8 punti base al 3%.

Mark Wall, capo economista europeo della Deutsche Bank, ha così dichiarato al Financial Times: “Il continuo e forte calo dei dati Pmi metterà alla prova l’ottimismo della BCE sulla crescita. La BCE si aspetta una pausa a settembre, ma non è chiaro se l’inflazione sia al livello desiderato dalla BCE. La pausa non deve essere scambiata per un picco”.

Il Pmi dell’Eurozona è sceso al livello più basso da novembre 2020, riflettendo un forte calo nel settore dei servizi, dove l’attività si è contratta per la prima volta da dicembre. Questo si aggiunge a una contrazione meno grave ma continua nel settore manifatturiero.

Cyrus de la Rubia, capo economista della Commercial Bank di Amburgo, ha dichiarato che “il settore dei servizi nell’area dell’euro ha purtroppo registrato un declino paragonabile al crollo del settore manifatturiero”.

I nuovi ordini sono diminuiti per il terzo mese consecutivo, registrando il tasso di calo più rapido dal 2012, escludendo gli effetti della pandemia. L’attività imprenditoriale tedesca ha subito il calo più marcato degli ultimi tre anni, con il Pmi che ha toccato il minimo da 38 mesi ad agosto.

Il punteggio del Pmi francese ha continuato a contrarsi a 46,6, con il settore dei servizi che è sceso al minimo da 30 mesi, mentre il settore manifatturiero ha registrato un leggero peggioramento rispetto a luglio, ma ha continuato a scendere bruscamente.

Andrew Kenningham, economista società consulenza Capital Economics, ha dichiarato che il calo del settore dei servizi suggerisce che “la ripresa del turismo si è arrestata”, come riportato da FT. Infine, ha aggiunto: “Ci sono molte ragioni per aspettarsi che l’economia dell’Eurozona entri in recessione nel corso dell’anno, con la Germania che probabilmente sarà la più colpita”.

Giovanni Lombardi Stronati