Appello dell’Agis e Federivivo sul “rischio culturale”

Individuare le parole chiave e chiedere un confronto con i decisori politici

Preparare un documento in cui inserire delle parole chiave che possano meglio far comprendere il significato di “rischio culturale” e organizzare un convegno a Roma nel mese di febbraio con i decisori politici.

Queste le conclusioni a cui si è arrivati nel corso del Webinar intitolato “Il rischio culturale nelle arti dello spettacolo: analisi e politiche di intervento” organizzato da Sistema MeD – Musica e Danza in collaborazione con la Presidenza Nazionale AGIS, la Presidenza Unione AGIS Campania e il sostegno della Regione Campania.

Numerosi gli interventi. Luigi Grispello, Presidente AGIS Campania, ha aperto l’incontro dichiarando l’urgenza del tema e sottolineando come sia necessario affrontare l’argomento rischio culturale a livello nazionale. “Un tema apparentemente antico e ben conosciuto che però in vista del nuovo Codice dello Spettacolo va affrontato con sguardo nuovo” ha dichiarato.

Il compito di entrare nel vivo dell’argomento proposto è spettato invece a Gabriella Stazio, Presidente di Sistema Med, che ha promosso il webinar. “La cultura è un bene collettivo e a dirlo non sono io – ha esordito la Stazio nel suo intervento – ma lo ha scritto il Mic in un documento intitolato Spettacolo Next Generation pubblicato nel 2021, subito dopo la pandemia da Covid.

Un’affermazione importante che prima del Ministero aveva fatto l’Organizzazione mondiale della Sanità in uno studio presentato a Helsinki nel 2019 e subito dopo pubblicato in cui si parlava di necessità di promuovere un modello integrato di benessere degli individui e delle comunità attraverso le pratiche fondate sulle arti performative, le arti visive e sul patrimonio culturale in generale”.

Ma il dato di fatto – ha aggiunto nel suo intervento la Stazio – è che il rischio culturale è un quoziente di rischio che un’impresa culturale deve ben tenere presente nella propria programmazione. Questo è stato il punto di partenza che ha spinto Sistema MeD a promuovere questo webinar”.

La cultura tanto importante che viene assimilata alla salute in molti centri non arriva proprio e l’Istat ci dice che in Italia il 18% della popolazione è in povertà assoluta, quindi, a questa fascia non ci si può proprio rivolgere. Per non parlare del disequilibrio territoriale che affligge da decenni il nostro Paese a discapito del Sud”.

Si parla da tempo di rischio culturale – ha detto poi Francesco Giambrone, Presidente AGIS Nazionale – È un tema da sempre discusso ma che adesso è diventato emergente. Abbiamo il dovere di concentrare la nostra attenzione sulle conseguenze che possono derivare dal non sostenere adeguatamente le imprese culturali che nel loro svolgere un servizio pubblico si confrontano tutti i giorni con il rischio culturale.

Oggi si stanno scrivendo i decreti delegati del Codice dello spettacolo. Se nella normativa non entrano una serie di parole chiave collegate al concetto di rischio culturale avremo perso un’occasione importante per far sì che lo spettacolo dal vivo possa essere strumento di crescita, sviluppo, riequilibrio territoriale e inclusione sociale per il nostro Paese”.

Ascoltando quanto è stato detto sul disequilibrio territoriale – ha detto Domenico Dinoia, Presidente Agis Lombarda e FICE Federazione Italiana Cinema d’Essai – Devo dire che il disequilibrio non è solo tra Nord e Sud ma esiste anche a livello regionale.

Basti dire che in Lombardia ci sono città come Como e Pavia dove c’è soltanto un cinema. Le istituzioni devono imparare a guardare tutte le differenze e garantire chi ha bisogno di maggiore aiuto. Non penso ad azioni di assistenzialismo ma di sostegno”.

Il rischio culturale cammina di pari passo con il rischio economico – ha detto infine nel suo intervento il Presidente di Federvivo, Marco Parrila questione è quindi a carattere nazionale e va affrontata con urgenza.

Ci sono settori dello Spettacolo dal vivo che con il Covid hanno vissuto momenti difficili, altri che grazie al sostegno dell’ex Fus (ora FNSV) hanno avuto meno problemi e questo ha permesso loro di continuare a programmare anche se in maniera diversa. Il settore comunque ha bisogno di ritrovare un assetto”.

Il webinar è stato registrato e sarà pubblicato sul sito di Sistema MeD Musica e danza.