Vino, Saccardi: a calo mercato si risponde con qualità e innovazione

Vicepresidente ad askanews: Burocrazia soffoca, serve Paese smart

Milano, 14 feb. (askanews) – “Elementi di preoccupazione ci sono, saremmo sciocchi a non vederli, e credo si debba rispondere non alzando bandiere ma provando a misurarsi con il futuro, innalzando la qualità e puntando su studio, ricerca e innovazione, investendo ad esempio sull’utilizzo razionale dell’acqua, su un diverso modo di fare viticultura, su vitigni innovativi non Ogm più resistenti ai cambiamenti climatici, sul non trovare scandaloso portare le vigne ad altezze maggiori. Sul fronte della promozione, penso invece si debba sempre di più provare a vendere un territorio, la storia, la bellezze delle nostra terra e delle nostre Cantine sempre più d’autore. Provare insomma ad offrire non solo un prodotto di qualità ma anche un prodotto che rispetta l’ambiente, che rispecchia la bellezza dei nostri luoghi, che è elemnto di attrattività non solo per il mondo del vino ma anche per quello del turismo”. Lo ha detto ad askanews la vicepresidente e assessora all’Agricoltura della Regione Toscana, Stefania Saccardi, commentando il quadro difficile del vino toscano nel 2023 emerso dal primi dati elaborati da Ismea, e presentati a Firenze a “PrimAnteprima”, l’evento che a Firenze apre la Settimana delle Anteprime.

“L’investimento sulla qualità paga sempre, perché a fronte di una diminuzione importante in termini di quantità, in valore reggiamo: quindi è una scelta strategicamente giusta” ha spiegato Saccardi, spiegando che “lavorare sulla qualità oggi vuol dire anche investire su una produzione sempre più ecocompatibile che risponda a quei dettami che ci arrivano dall’Europa di un’agricoltura sempre più rispettosa dell’ambiente”.

Alla domanda su che cosa la preoccupi di più per il futuro prossimo venturo, Saccardi indica ad askanews il peso della burocrazia “rispetto ad un mondo che ci chiede una maggiore rapidità dei cambiamenti”. “Se penso al tema della siccità e dell’acqua penso che nonostante tutta la nostra buona volontà, siamo un Paese dove per fare un piccolo invaso bisogna chiedere una infinità di permessi perché bisogna sollecitare tantissimi Enti” ha proseguito, aggiungendo che “per fare qualunque cosa le norme sono complicate, la burocrazia è lunga per un complesso di soggetti e di norme che rende difficile essere pronti e rapidi rispetto ai cambiamenti che il mondo ci chiede dal punto di vista climatico e commerciale. Dovremmo avere un Paese molto più veloce, molto più smart e molto meno burocratico – ha chiosato l’assessora – lasciando che le imprese possano lavorare e investire sul futuro perché questa capacità e vitalità ce l’hanno”.

Infine, a “PrimAnteprima”, la vicepresidente ha criticato la gestione del Masaf dell’Ocm promozione Paesi Terzi. “Quando lo abbiamo gestito noi, in questa regione abbiamo soddisfatto tutto le domande, forse con valori un po’ più bassi rispetto alle aspettative però abbiamo risposto a tutte le domande e abbiamo speso tutti i soldi” ha chiarito ad askanews, sottolineando che “oggi che è stato gestito diversamente ci sono moltissimi ricorsi si corre il rischio di restituire risorse all’Europa e ci sono le imprese scontente perché non hanno ricevuto alcun tipo di sostegno”.

Foto di Ilaria Costanzo