Villadei: Ax-3 apre un capitolo nuovo della partecipazione italiana allo Spazio

“A 60 anni dal lancio del San Marco 1 l’Italia dimostra ancora una visione straordinaria”

Cape Canaveral (Florida), 12 gen. (askanews) – “La missione Axiom-3 è una missione nuova che apre un capitolo nuovo della partecipazione dell’Italia allo Spazio; il Centenario dell’Aeronautica Militare ha lanciato non solo la Difesa ma l’Italia, aggregando attorno a questa missione diversi soggetti sia istituzionali sia industriali, il mondo della ricerca scientifica, l’Agenzia Spaziale Italiana. È decisamente una capitolo nuovo che si apre di partecipazione ad una economia spaziale che sta diventando sempre più rilevante, con partecipazione dei privati che oggi dimostrano di avere capacità tecnologico-operative che, un tempo, erano ipotizzabili solamente da parte di entità governative come le agenzie spaziali. La missione inizia a gennaio del 2024 che è per l’Italia un anno straordinario, ricordiamo i sessant’anni del lancio del San Marco 1, una straordinaria intuizione del Generale Broglio, ancora una volta, al tempo, l’Aeronautica Militare insieme alla università di Roma e al CNR; quindi quel tipo di sinergia già al tempo che oggi si ripropone e che dimostra che l’Italia ha una visione e una capacità straordinaria”.Così il colonnello della Aeronautica Militare Walter Villadei, intervistato da Askanews alla vigilia del suo lancio nello Spazio per la missione di due settimane sulla Stazione Spaziale Internazionale “Voluntas” affidatagli dalla Difesa italiana, nell’ambito della missione commerciale Ax.3 della compagnia privata americana Axiom Space.”Il portfolio di esperimenti che portiamo in orbita è decisamente variegato – ha continuato l’astronauta – dal punto di vista del Ministero della Difesa che guarda allo Spazio come opportunità di crescita anche operativa in termini di competenze, abbiamo degli esperimenti proposti e sviluppati dall’Aeronautica e sviluppati che puntano a capire, innanzitutto, anche come si modifica l’organismo umano in queste condizioni. In particolare farò un esperimento che punta a vedere come la risposta endoteliale in microgravità differisce da quella dei piloti da caccia quando sono sottoposti ad elevate accelerazioni. Un altro esperimento molto importante dal punto di vista operativo e ISOC, lo stesso acronimo del nostro Italian Space Surveillance and Tracking Operation Center che punta ad effettuare una demo operativa a bordo dell’ISS da cui mi collegherò da bordo a terra, utilizziamo un software sviluppato dall’Aeronautica accedendo a un data base operativo e lì farò delle simulazioni per vedere come poter pianificare un’eventuale manovra di spostamento della Stazione e calcolare il rischio con riferimento a questi debris operativi e il software fornisce anche informazioni pregiati importanti sulle condizioni della meteorologia spaziale, dello space weather, quindi operativamente, una grande concentrazione sull’utilizzo dello Spazio per crescere in questo settore. Dal punto di vista scientifico, l’Asi (Agenzia Spaziale Italiana) ha proposto degli esperimenti estremamente interessanti, in particolare due cercano di capire come alcuni processi neurodegenrativi possano innescarsi quindi alcuni di questi fenomeni saranno studiati in microgravità, portando sia delle cellule sia delle particelle per vedere queste dinamiche di aggregazione delle proteine che inneescano malattie come il Parkinson e l’Alzheimer. Dal punto di vista industriale invece porteremo degli esperimenti in termini di nuovi tessuti e nuove tute spaziali ma anche tessuti in grado di schermare dalla radiazione e esperimenti sulla pasta che puntano a guardare al cibo non solo come momento di aggregazione conviviale a bordo della Stazione ma, in questo caso, per capire come implementare e sviluppare il futuro prodotti semmai più funzionali per gli astronauti”.