VIDEO | Da nord a sud navigator in piazza: chiedono rinnovo del contratto

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di Marta Tartarini, Nadia Cozzolino, Davide Landi, Nicola Mente e Andrea Piana

ROMA –  Sono ‘nati’ ai tempi del Governo giallo-verde, con l’istituzione del reddito di cittadinanza, come figura di riferimento per trovare un posto di lavoro. Ora i loro contratti sono in scadenza e rischiano di rimanere a casa. Per questo Nidil-Cgil, Felsa-Cisl e Uiltemp hanno promosso in tutta Italia una mobilitazione per chiedere chiarezza sul futuro dei 2.700 navigator attualmente assunti con contratto a tempo determinato.

“Siamo qui in piazza Montecitorio, ma anche davanti alle Prefetture in tutte le Regioni, per chiedere la proroga dei contratti dei navigator”. Lo spiega Silvia Simoncini della segreteria nazionale di Nidil-Cgil che partecipa al presidio davanti alla Camera con i lavoratori che hanno un contratto in scadenza il 30 aprile. Per la sindacalista la proroga dei contratti “non è un punto di arrivo, ma rappresenta un punto di partenza che è indispensabile per costruire delle soluzioni più strutturate, e che necessitano di essere valutate all’interno di una più ampia riforma delle politiche attive. Noi crediamo- osserva Simoncini- che questi lavoratori possono essere utili a questo progetto, perché sono stati formati, hanno già acquisito delle professionalità nell’ambito delle politiche attive”. Quindi, conclude, “siamo a disposizione per confrontarci con il prossimo governo alla ricerca di una soluzione che possa vederli coinvolti nell’ambito delle politiche attive del lavoro”.

NAVIGATOR CAMPANIA IN PIAZZA: “RINNOVO CONTRATTO PER 440” 

“Proroga contrattuale subito”, si legge sui cartelli esposti fuori al palazzo della prefettura dai navigator della Campania che hanno protestato anche a Napoli, in piazza del Plebiscito, nella giornata di mobilitazione nazionale promossa dai sindacati per chiedere il rinnovo del contratto dei navigator. La platea di navigator della Campania conta 440 lavoratrici e lavoratori sui quasi 2.800 navigator italiani, cioè più del 15% delle figure individuate per avviare e sostenere la fase due del reddito di cittadinanza, quella dedicata alle politiche attive del lavoro. L’eta’ media dei navigator è di 35 anni per una platea che è composta per il 54% di donne. Durante la loro attività, nonostante si sia svolta principalmente durante i mesi di pandemia, hanno contattato 310mila aziende, rilevando 41mila opportunità di lavoro e assicurando un nuovo lavoro al 33% dei percettori del reddito già presi in carico in Italia. In Campania in tre mesi sono state rilevate 4.270 posizioni. La richiesta dei navigator e’ di ottenere una proroga contrattuale, chiedendo che la formazione ricevuta in questi mesi non vada dispersa.

“Il nostro lavoro è andato avanti nonostante tutto – ha raccontato alla Dire Alessandra Filoni, navigator di Avellino -. Anche con i centri per l’impiego chiusi, abbiamo profilato 50mila beneficiari del reddito in Campania facendo incontrare domanda e offerta di lavoro. La nostra figura è necessaria oggi più che mai: in Campania ci sono oltre 300mila percettori del reddito, ma ne abbiamo profilati ancora pochi. La fase due del reddito è appena iniziata, abbiamo subito l’effetto della crisi pandemia e la chiusura dei centri per l’impiego. È il momento di dare continuità al nostro lavoro”. “Siamo lavoratori già formati – ha sottolineato alla Dire la navigator Rossella Cartolano – e inseriti nel circuito delle politiche attive del lavoro. Possiamo dare il nostro contributo soprattutto in un periodo così difficile: il termine del blocco dei licenziamenti è ormai prossimo”. In questi mesi di pandemia “abbiamo imparato a svolgere il nostro lavoro in una modalità nuova, abbiamo contattato telefonicamente sia utenti che imprese, abbiamo lavorato con entusiasmo, seppur da remoto, senza fermarci. Il nostro auspicio – ha aggiunto la navigator – è, oltre alla proroga dei contratti, ottenere il riconoscimento della nostra figura che non sia solo legata alla misura del reddito di cittadinanza ma che venga contemplata in uno spettro più ampio della strategia per le politiche attive del lavoro”.

SINDACATI CAMPANIA: “ERRORE NON CONFERMARE I NAVIGATOR” 

“Siamo scesi in piazza a Napoli come nelle altre città d’Italia per chiedere continuità occupazionale per questi lavoratori che si sono spesi in un periodo complesso come quello dell’emergenza Covid e per una misura alquanto complessa, la seconda fase del reddito di cittadinanza. Chiediamo al prefetto di sostenere questa causa e di supportarla. I navigator sono lavoratori qualificati, formati, che si occupano di politiche attive del lavoro, non parliamo di assistenzialismo”. Lo ha spiegato alla Dire Antonella Pacilio, coordinatrice regionale della Nidil Cgil Campania, durante la manifestazione dei navigator della Campania che si è svolta fuori al palazzo della prefettura di Napoli. “Siamo in piazza per difendere questi lavoratori illusi dall’ipotesi prospettata di poter rafforzare i centri per l’impiego – ha sottolineato Giovanni Sgambati, segretario generale della Uil di Napoli e della Campania -, invece ad aprile non vogliono confermare i contratti dei navigator. È un errore non usare queste forze impegnate nei centri per l’impiego e nell’Anpal perché possono essere d’aiuto quando ripartirà lo sviluppo e riprenderanno gli investimenti per un mercato del lavoro che è già depresso”. “Chiediamo che venga riconosciuta la nostra professionalità – ha detto Luisa Antonietta Tangredi, navigator e sindacalista Cisl -, chiediamo di dare continuità al nostro lavoro perché le competenze acquisite non vadano disperse. Si parla da tanto di ristrutturare le politiche attive, bene noi siamo professionisti già formati per la trasformazione delle politiche attive del lavoro e funzionali nell’ottica di questa nuova visione. La platea dei beneficiari del reddito è una platea complessa, ha bisogno di tempo per poter essere rimessa sul mercato del lavoro, ma ora ha uno strumento per farlo”.

BOLOGNA, PROTESTA NAVIGATOR: “SIAMO BRAVI, NON DISPERDETECI”

Tra le città toccate dalla mobilitazione nazionale anche Bologna, con un sit-in davanti alla Prefettura. Il loro ruolo non è, chiariscono, “creare posti di lavoro”, ma “segnalare le offerte ai percettori del reddito di cittadinanza, che possono accettare o rifiutare”. In questo, nell’anno e mezzo di attività svolta, “abbiamo prodotto risultati tangibili, ottimi risultati”, racconta alla Dire chiarisce Salvatore Albanese, navigator di Modena. La situazione dell’Emilia-Romagna è migliore rispetto ad altre regioni, spiega: qui “siamo fortunati perché abbiamo la possibilità di lavorare in collaborazione con un’agenzia che è efficiente e ha una struttura rodata. Il livello delle competenze è altissimo e i risultati sono ottimi”. Ad esempio, “se io ho 100 percettori in carico e presento un’offerta ciascuno, 30 di loro danno seguito a quella segnalazione e altri 70 non lo fanno vanno incontro a decurtazioni previste dalla legge. Ma il lavoro del navigator sarà di aver presentato 100 offerte: è un lavoro che va misurato sul processo, non sull’esito”. Anche per questo chiedono di non disperdere le competenze acquisite sul campo, “soprattutto in un momento complicato come l’attuale dove il rafforzamento delle politiche attive del lavoro dev’essere l’abc per la ripartenza dell’Italia”.

I navigator sono “giovani laureati, italiani, una media di laurea alta, 107 su 110, siamo dei precari, la maggior parte di noi è rappresentata da colleghe donne”. In Emilia-Romagna sono 125 in tutto, 35 a Bologna. A Modena, dove lavora Albanese, sono in 25. E fra tre mesi scarsi, ad aprile, per tutti scadrà il contratto con Anpal. Sebbene sia stata siglata una convenzione triennale tra regioni e ministero “per utilizzare i navigator fino alla fine del 2022, dopo un anno e mezzo ci dicono che rischiamo di restare a casa”. In attesa di ricevere certezze in merito a un eventuale riconferma o prolungamento del contratto, a Bologna i manifestanti sono riusciti a incontrare la prefetta Francesca Ferrandino. “Il prefetto ha ricevuto una delegazione di noi con i sindacati, abbiamo reso esplicita la piattaforma alla base delle nostre istanze, ha ricevuto le nostre richieste e espresso solidarietà. Si farà portatore delle nostre istanze al ministero e presso gli enti competenti”, conclude Albanese.

A MILANO PROTESTANO 300 NAVIGATOR LOMBARDI: “REGOLARIZZATECI”

Regolarizzare i contratti, fare in modo di essere inseriti in una riforma organica del mondo dell’orientamento al lavoro, dare forma e sostanza a una professione prima sedotta e poi abbandonata. Lo chiedono i navigator, le figure fino a qualche mese fa ‘irrintracciabili’ e ora invece raccolte a pochi passi dalla Prefettura: ecco la branca milanese del presidio nazionale indetto oggi, che vuole rilanciare e riportare al centro della scena una figura nata insieme al reddito di cittadinanza, e atta a vera e propria guida per chi fatica ad rientrare nel mondo del lavoro.

“Sicuramente è stato difficile operare con persone che avevano prevalentemente la licenza media”, racconta alla Dire Federico, giovane navigator che opera nel territorio di Como. “Cercare di reinserire nel mondo del lavoro persone che sono state disoccupate per più di 10 anni è stato molto complicato- confessa- perché abbiamo avuto una formazione, ma tra la teoria e la pratica c’è sempre un certo scostamento”.

Una formazione che ha occupato i primi tre o quattro di un contratto lungo 20 mesi, come spiega Mario Santini, segretario lombardo della Nidil Cgil, il comparto che tutela i lavoratori ‘atipici’. “Poi sono andati a lavorare nei centri per l’impiego, ma lì hanno già trovato il primo scoglio, perché non sono organizzati adeguatamente per integrare le attività grazie al supporto di questi lavoratori”.

Una specie di passo più lungo della gamba: “Inizialmente abbiamo avuto problemi al livello logistico”, racconta Stefania, navigator impiegata nell’area di Lodi. “Sembrerà assurdo- dice- però abbiamo dovuto necessariamente trovare anche una collocazione all’interno dei centri per l’impiego”, ma non solo: “Abbiamo dovuto accedere a diverse piattaforme, tra cui alcune che non sono ancora attive, vista la mancanza dei decreti attuativi che dovrebbero renderle utilizzabili”, aggiunge.

Intanto il Prefetto milanese Renato Saccone ha ricevuto già stamattina una delegazione di rappresentanza dei lavoratori: “Ha compreso l’importanza di queste figure professionali”, sottolinea Santini, mentre il suo omologo Guido Fratta della Fesla Cisl racconta la situazione a livelli istituzionali più alti. “Proprio ieri c’è stata una riunione d’urgenza con il ministro Catalfo”, sottolinea il sindacalista, puntualizzando però il fatto che Catalfo “è dimissionario come tutto il governo”, dunque “ci ha fornito delle rassicurazioni, ma allo stesso tempo non ha potuto spingersi oltre una certa misura a causa della situazione contingente”.

In Lombardia i navigator sono 290 sui 2.700 presenti su scala nazionale, ma non in tutte le province si sono ottenuti gli stessi risultati. “Di fatto i navigator cercano di svolgere l’attività al meglio in tutte le province, ce ne sono alcune che fanno un po’ più fatica come Milano- precisa Fratta- ma questo non significa che in prospettiva si possa arrivare a un grado di efficacia e di omogeneità massima su tutte le aree”. Ad esempio, stando a quello che racconta Federico, a Como “il 34% dei percettori del reddito di cittadinanza ha sottoscritto almeno un contratto di lavoro”, con un dato “superiore alla media nazionale, che è il 33%”.

C’è poi Stefania, giovane navigator di Lodi: “Siamo riusciti a raggiungere ottimi risultati- spiega- anche se c’è da dire che poi Lodi è stata una provincia particolarmente colpita, per cui dall’inizio della pandemia siamo stati subito mandati a casa a lavorare in smartworking, e questo ha un po’ rallentato il nostro lavoro”. “Speriamo che la nostra professione possa essere usata anche in futuro in un quadro complessivo, qualsiasi sia il modo in cui loro intendano riformarlo purché sia più funzionale”, aggiunge Stefania.

Una funzionalità spiegata bene da Federico, che offre un ritratto abbastanza chiaro: “Per far funzionare il reddito sul lato lavorativo in maniera più incisiva è importante che ci sia uno stanziamento di risorse maggiore per cercare di riattivare sia i beneficiari con percorsi specifici, sia per aumentare l’organico, perché con questa pandemia e l’aumento di disoccupati servirà maggiore supporto”. L’indole è quella del navigator, che pensa al lavoro altrui prima ancora che al proprio, anche quando è in presidio, la visione è quella di chi ha colmato lo scostamento tra teoria e pratica. “Ovviamente anche per noi la continuità lavorativa è importante”, riconosce infine Federico, soprattutto perché “dobbiamo cercare di continuare a supportare centinaia di beneficiari del reddito che il 30 di aprile si troveranno senza una guida e senza una persona cui potranno rivolgersi per cercare lavoro”.

NAVIGATOR SARDI, PAIS: “PIENO SOSTEGNO A VERTENZA” 

Il Consiglio regionale sosterrà la battaglia dei “navigator” sardi assunti dal ministero per aiutare i fruitori del reddito di cittadinanza a trovare un percorso verso l’occupazione e che rischiano, se non ci sarà la proroga del contratto che scade ad aprile, di perdere il posto di lavoro. Lo ha assicurato questa mattina il presidente del Consiglio regionale, Michele Pais, che, insieme all’assessora regionale al Lavoro, Alessandra Zedda, ha incontrato una delegazione di sindacati a rappresentanza dei 121 navigator presenti in Sardegna.

Le sigle hanno chiesto, nell’immediato, la proroga del contratto, firmato con il ministero del Lavoro nel 2019 e ormai in scadenza. “Il compito della politica deve essere quello di evitare il precariato preferendo le stabilizzazioni- le parole di Pais- e il caso dei navigator è emblematico. Il Consiglio regionale darà tutto l’appoggio alla giunta regionale per sollecitare il governo all’assunzione di responsabilità nei confronti di questa categoria”. Massima disponibilità anche da parte della giunta regionale, con l’assessora Zedda che ha assicurato il suo impegno a portare la vertenza all’attenzione della Conferenza Stato- Regioni: “Chiederemo la proroga perché abbiamo massimo rispetto per le persone e i lavoratori- la posizione della vice presidente della Regione- anche se resta la nostra non condivisione per il progetto del ministero che deve essere integrato”.

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