Veneto Lavoro: report dati occupazionali occhi puntati al settore manifatturiero

Donazzan: “Deve restare settore strategico più rilevante”

“Tutti gli occhi sono puntati sul manifatturiero, che deve rimanere il nostro settore strategico più rilevante poiché si riferisce a una produzione ‘ricca’ e carica di valore. Spero che la nuova legge sul Made in Italy recentemente approvata dal Parlamento ci aiuti a difendere un settore dove la contrazione dell’occupazione può destare preoccupazione”.

“Questo è un settore fondamentale e deve essere difeso, protetto, valutato e promosso. Abbiamo una forte tendenza verso l’export. La difesa dei confini occupazionali di questo settore passa anche attraverso una filiera specializzata nel mondo dell’istruzione e della formazione, della migliore forza lavoro, quelle che danno valore al comparto produttivo ottenendone tutela”.

Con queste parole l’assessore regionale all’Istruzione, formazione e Lavoro, Elena Donazzan, ha voluto commentare l’ultimo rapporto ‘La Bussola’ redatto da Veneto Lavoro nel mese di novembre.

L’indagine ha evidenziato che, nonostante il saldo mensile negativo dovuto sia al posticipo della chiusura della stagione turistica estiva sia al rallentamento di alcuni settori industriali, il saldo occupazionale è aumentato di 48.300 posti, con occupazione per gli adulti in età matura (+4% per over 55), quelle part time (+4% nel periodo gen. – nov. e +7% nell’ultimo mese), calano le dimissioni (-2%).

Il bilancio per il 2023, che è il momento clou dello studio, è positivo in tutte le province del Veneto con l’eccezione di Belluno (-1.800 posti di lavoro). Saldo positivo e in rafforzamento nella città di Verona (+14.200 contro +12.500 del 2022), mentre si mantiene sui livelli dello scorso anno a Venezia (+10.100), Padova (+9.500), Vicenza (+6.500), Treviso (+6.900) e Rovigo (+2.800).

Ciro Di Pietro

Immagine di senivpetro su Freepik