Vaccini antinfluenzali: Regioni in ordine sparso

Il Report di Salutequità: proteggere più di 14 mln di over 65

Milano, 18 nov. (askanews) – E’ partita con velocità diverse nelle Regioni la campagna vaccinale antinfluenzale che dovrà riuscire a proteggere almeno il 75% degli over65 e tendere all’obiettivo del 95% nelle categorie a rischio. Un obiettivo ambizioso se consideriamo che dal 2000 ad oggi non è mai stato centrato al livello nazionale e che nella stagione 2020-2021 (prima campagna durante la pandemia Covid-19) si è registrata la percentuale di copertura più alta delle precedenti 10 campagne antinfluenzali: 65,3% degli over 65. Percentuale che l’anno successivo si è ridotta di oltre 7 punti percentuali, arrivando al 58,1%. E’ quanto emerge dal Report “Prevenzione per l’equità. Le campagne vaccinali antinfluenzali nelle persone anziane fragili” realizzato da Salutequità con il contributo non condizionato di Sanofi.

“Vaccinare e vaccinarsi è doppiamente importante, sia per proteggere le persone, sia per evitare di sovraccaricare i Pronto Soccorso, già alle prese con enormi carenze di personale – osserva Maria Pia Ruggieri, consigliera Salutequità – La vaccinazione, infatti potrebbe ridurre gli accessi in pronto soccorso per febbre e per complicanze in comorbilità/comorbidità di patologia infettiva, potrebbe evitare il riacutizzarsi di patologie croniche cardiologiche, broncopneumologiche, neurovascolari e dismetaboliche nei pazienti anziani già fragili, evitando loro il ricovero in ospedale per acuti; oggi si stima che i pazienti destinati al ricovero in attesa di un posto letto sono anche più di 800 al giorno, con oltre 600 di essi in attesa da più di 24 ore”.

Da proteggere, quest’anno, ci sono 14 milioni 46 mila over65 (più di una persona su 5 presente nel Paese – 23,8% della popolazione totale). Di questi 7 milioni hanno più di 75 anni, 3,8 milioni sono gli over 75 che hanno gravi limitazioni nel compiere le attività quotidiane della vita e un milione quelli che hanno bisogno di assistenza o ausili perché non autonomi nella cura della propria persona (dati Istat). In particolare queste persone dovranno essere raggiunte e protette non solo dalle dosi booster del Covid-19, ma anche dall’influenza stagionale.

Secondo Saluequità, prendersi cura delle persone più fragili, proteggendole dalle conseguenze dell’influenza, è doveroso, anche perché sono proprio loro ad aver rinunciato di più a visite ed esami necessari: parliamo del 17,8% con età superiore a 74 anni rispetto alla media dell’11,0%. La rinuncia alle cure, inoltre, ha colpito di più chi vive in un comune centro di area metropolitana: si è passati dal 7,3% del 2019 al 12,8% nel 2021.