Usa annunciano nuove sanzioni contro l’Iran. Funzionari Casa Bianca: mai dato ok a Israele per operazione a Rafah

L’amministrazione Biden è preoccupata che un’invasione porti ad un numero massiccio di vittime civili

Roma, 18 apr. (askanews) – Gli Stati Uniti hanno annunciato nuove sanzioni contro l’Iran che prenderanno di mira la sua produzione di veicoli aerei non armati dopo l’attacco missilistico e di droni su Israele lo scorso fine settimana. Un comunicato del Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti afferma che le misure prendono di mira 16 individui e due entità che consentono la produzione di UAV iraniani, compresi i tipi di motori che alimentano gli UAV della variante Shahed dell’Iran, utilizzati nell’attacco del 13 aprile.

Gli Stati Uniti inoltre terranno un incontro virtuale di alto livello su una possibile operazione israeliana a Rafah. A dichiararlo al sito di notizie Axios sono stati due funzionari statunitensi. I funzionari hanno negato categoricamente le notizie secondo cui l’amministrazione Biden avrebbe dato il via libera a un’operazione a Rafah se Israele avesse rifiutato di colpire l’Iran come rappresaglia per l’attacco dello scorso fine settimana. Al contrario l’amministrazione Biden è preoccupata che un’invasione israeliana porti ad un numero massiccio di vittime civili.

Questa settimana era stato previsto un incontro di persona a Washington, cancellato a causa dell’attacco iraniano. Sarà Jake Sullivan, consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, a guidare l’incontro online. Uno dei funzionari statunitensi ha aggiunto che i piani dell’esercito israeliano su Rafah implicano un’operazione lenta e graduale in specifici quartieri piuttosto che un’invasione. Pur avendo registrato progressi nella situazione umanitaria a Gaza, secondo il funzionario “gli israeliani non hanno ancora raggiunto tutti gli obiettivi fissati dal presidente (Biden), ma ci sono grandi miglioramenti”. Nelle ultime settimane, diversi gruppi di lavoro si sono incontrati virtualmente per discutere i piani operativi delle forze di difesa israeliane e le proposte umanitarie per Rafah.