Ue, Polonia e Ungheria di traverso. Scontro su Patto migranti

Morawiecki contesta decisione a maggioranza e minaccia referendum

Bruxelles, 29 giu. (askanews) – Nel dibattito sull’immigrazione al Consiglio europeo in corso a Bruxelles, l’Ungheria e la Polonia, come avevano annunciato, hanno contestato la decisione presa a maggioranza qualificata dai ministri dell’Interno dei Ventisette l’8 giugno scorso a Lussemburgo che ha sbloccato due regolamenti del Patto per l’immigrazione e l’asilo.

I due regolamenti, approvati con il voto contrario proprio di Budapest e Varsavia, riguardano la gestione dell’immigrazione e dell’asilo e le procedure d’asilo nell’Ue. L’accordo del Consiglio Ue, che l’Italia ha accolto con favore perché è incentrato sulla cosiddetta “dimensione esterna” (oltre che su un forte giro di vite nelle procedure riguardanti la gestione dei migranti irregolari e delle loro domande d’asilo alle frontiere nei paesi di primo ingresso) dovrà ora essere negoziato con il Parlamento europeo perché si possa arrivare, si spera entro il prossimo febbraio, all’adozione formale del testo definitivo.

Particolarmente dura, secondo fonti europee, è stata la critica all’accordo da parte del premier polacco Mateusz Morawiecki, soprattutto contro due punti, uno di contenuto e uno di principio: da una parte, la cosiddetta “solidarietà obbligatoria” prevista dall’accordo sul Patto, che obbligherebbe gli Stati membri a scegliere se ricollocare sul proprio territorio quote di migranti (stabilite secondo criteri oggettivi) dai paesi di primo ingresso, o, in alternativa, pagare 20.000 euro per ogni migrante non accolto.

L’opposizione di principio di Morawiecki (e anche del suo collega ungherese Viktor Orban) riguarda il fatto che si sia finalmente presa (a sette anni dall’ultima volta) una decisione Ue sulla questione migratoria a maggioranza qualificata dei ministri dei Ventisette (come prevede il Trattato Ue), rompendo una sorta di intesa politica che era stata concordata dai capi di Stato e di governo in Consiglio europeo nel 2018.

In Polonia si voterà per le legislative in autunno, e Morawiecki che vuole naturalmente cavalcare l’onda populista anti immigrati contro i suoi rivali politici, ha persino annunciato che organizzerà un referendum nazionale contro il Patto immigrazione e asilo, magari lo stesso giorno delle elezioni, se dovesse essere adottato definitivamente quanto prevede il testo approvato dal Consiglio Ue.

Il premier polacco, ben sapendo di non avere alcuna possibilità di bloccare l’accordo, ha detto oggi di voler proporre un “piano alternativo”, per garantire la sicurezza dei confini dell’Ue, rafforzando, anche con ulteriori finanziamenti, l’Agenzia Frontex per la sorveglianza delle frontiere esterne, e lottando più efficacemente contro i trafficanti di esseri umani.

A causa dell’opposizione polacca e ungherese, la discussione tra i leader sull’immigrazione è stata allungata ben oltre il previsto.