Ucraina, sabato 5 marzo a Roma corteo e manifestazione per la pace

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ROMA – La Rete Italiana Pace e Disarmo e le sue Organizzazioni hanno proclamatp una manifestazione sabato 5 marzo a Roma per chiedere il cessate il fuoco in Ucraina e per un’Europa di Pace, dichiarando: “si fermi la guerra in Ucraina con disarmo, neutralità attiva, stop alle armi, riduzione delle spese militari. Sabato pomeriggio- si legge ancora- saremo in tante e in tanti a Roma per chiedere il ‘cessate il fuoco’ in Ucraina e dire no alla guerra in tutte le sue forme e in tutti i luoghi del mondo dove porta morte e distruzione”.

Le organizzazioni ribadiscono la “condanna dell’azione militare in Ucraina da parte della Federazione Russa esprimendo massima solidarietà alle popolazioni coinvolte e sostenendo tutti gli sforzi della società civile pacifista e dei lavoratori e lavoratrici in Ucraina e Russia che si oppongono alla guerra con la nonviolenza. La Pace- si osserva- è possibile solo costruendola con il disarmo, la neutralità attiva, la riduzione delle spese militari, il sostegno a forme di trasformazione nonviolenta dei conflitti, il superamento delle alleanze militari, l’opposizione alla militarizzazione e soprattutto proteggendo le persone”.

La Rete italiana Pace Disarmo “ribadisce che la prima urgenza è quella di fermare le azioni belliche militari e attivare interventi di aiuto umanitario e protezione della popolazione civile. Per questo chiediamo alla Russia il ritiro delle proprie forze militari da tutto il territorio ucraino e la revoca immediata del riconoscimento dell’indipendenza delle Repubbliche del Donbass. Deve essere garantito inoltre un passaggio sicuro alle agenzie internazionali e alle organizzazioni non governative al fine di garantire assistenza umanitaria alla popolazione coinvolta dal conflitto”.

Secondo gli organizzatori, “dobbiamo prodigarci per una cessazione degli scontri con tutti i mezzi della diplomazia e della pressione internazionale, con principi di neutralità attiva ed evitando qualsiasi pensiero di avventure militari insensate e fermando le forniture di armamenti che non possono certo portare la pace ma solo acuire il conflitto. Solo così- concludono- potrà poi partire un vero percorso diplomatico che possa promuovere percorsi di sicurezza condivisa e soprattutto possa riportare al centro le scelte democratiche della società civile Ucraina e Russia. Vogliamo costruire insieme un’Europa di pace, senza armi nucleari dall’Atlantico agli Urali”. Il corteo partirà da piazza della Repubblica alle 13.30 e proseguirà fino a Piazza san Giovanni in laterano, dove alle 14.30 si terrà la manifestazione. 

ANCHE RETE STUDENTI MEDI E UDU IN PIAZZA PER LA PACE SABATO A ROMA

Anche la Rete degli Studenti Medi e l’Unione degli Universitari sostengono e prenderanno parte numerosi alla piazza convocata dalla Rete Italiana per la Pace e il Disarmo per sabato 5 marzo a Roma. “Gli studenti e le studentesse avevano già promosso e aderito alle mobilitazioni di sabato scorso in tutto il Paese e indicano la giornata di sabato fondamentale per convergere a Roma. Al centro delle rivendicazioni degli studenti e delle studentesse c’è la richiesta di stop immediato al conflitto in Ucraina, risultato di un’escalation fatta di minacce e prove di forza. Occorre ragionare seriamente di disarmo degli Stati e di politiche di equilibrio che garantiscano la pace e la convivenza dei popoli. Le responsabilità di entrambe le parti, la Russia di Putin da un lato e la NATO dall’altro, sono chiare. Gli studenti, ancora, puntano il dito contro il Parlamento italiano che ha deciso a larga maggioranza di schierarsi in una guerra assurda e ingiusta, invece di impegnarsi affinché l’ONU e la diplomazia internazionale si impegni per l’immediato cessate il fuoco”, si legge in una nota.

“Non vogliamo un futuro di guerra in cui vivere” spiega Tommaso Biancuzzi, coordinatore della Rete degli Studenti Medi “ma un mondo nel quale l’autodeterminazione dei popoli e gli equilibri geopolitici si definiscano pacificamente. Abbiamo sempre avuto chiaro che le responsabilità delle escalation militari siano da ricercare nell’utilizzo delle violenza e nella corsa agli armamenti che da sempre gli Stati in tutto il mondo e anche in Europa compiono. L’Italia è uno dei principali produttori e venditori di armi nel mondo. Chiediamo pace e disarmo e riempiremo le piazze per chiedere di fermare subito il conflitto”.

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