Torna Enovitis Extreme, tecnologia per vigneti eroici di montagna

Prove in campo ed esibizioni di macchine per la viticoltura

Roma, 10 lug. (askanews) – Dopo la 17esima edizione di Enovitis in campo, andata in scena il 7 e 8 giugno in Valtènesi, il 13 luglio sarà la volta di Enovitis Extrême, le prove in campo ed esibizioni live di macchine per la viticoltura nei vigneti alpini della Cantina Valle Isarco, con una panoramica delle tecnologie e attrezzature più avanzate per la viticoltura eroica.

Enovitis è la manifestazione itinerante di Unione italiana vini, si concentra ora sui vigneti di montagna con un approfondimento specifico sull’utilizzo di macchine operatrici e attrezzature destinate all’impiego in condizioni orografiche impervie, con alte pendenze e ristretti spazi di manovra.

In vetrina, trattori, mini cingolati, transporter e portattrezzi progettati, quasi su misura, da aziende spesso artigianali e specializzate in questa nicchia tecnologica. Si parla di viticoltura eroica in caso di una pendenza del terreno superiore a 30%, o di altitudine superiore ai 500 metri sul livello del mare, in presenza di sistemi viticoli su terrazze e gradoni, o in caso di viticoltura delle piccole isole.

“Enovitis Extrême punta a sostenere e valorizzare realtà che operano in un contesto caratterizzato da altissimi costi di produzione – spiega il segretario generale di Unione italiana vini, Paolo Castelletti – Basti pensare che ciò che in pianura viene realizzato con una media di meno di 100 ore lavorative per ettaro, in questi vigneti ne richiede più di 600”.

Secondo l’indagine sulla filiera del vino in Italia realizzata dall’Osservatorio del vino Uiv-Vinitaly, il 51% dei vigneti nazionali si colloca sopra i 300 metri di quota, con il 42% in collina (301-700 metri) e il 9% in montagna (sopra i 700 metri). Nello specifico, si concentrano in montagna 6 su 10 vigneti in Valle d’Aosta e Liguria, mentre sono circa il 30% in Campania, Basilicata, Calabria, Molise e Piemonte. Sono invece 281 mila gli ettari complessivamente dedicati in Italia alla viticoltura collinare, che interessa soprattutto quelle abruzzese (96%), umbra (89%), marchigiana (85%) e toscana (81%), a cui si aggiungono le produzioni di alta collina in provincia di Bolzano (86%) e Trento (40%).