Sport, la società di pallavolo ritira la citazione in tribunale contro la giocatrice incinta

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ROMA – La società Volley Pordenone ha ritirato la citazione e ottemperato a ogni obbligo nei confronti di Lara Lugli. Lo fa sapere “con grande soddisfazione” Assist, l’Associazione nazionale atlete, che commenta spiegando che l’ex pallavolista citata in passato dalla società dopo essere rimasta incinta, “vince la sua battaglia” e martedì dunque non sarà in Tribunale a difendersi. Si tratta di “una grande vittoria per tutti – le parole proprio di Lugli – ed era molto importante che questa causa non entrasse nemmeno in un Tribunale a dimostrazione della sua infondatezza. È un forte segnale per tutte le donne, non solo atlete, che si trovano a dover affrontare queste situazioni assurde. Voglio ringraziare tutti quelli che sono stati al mio fianco, in particolare il mio legale Bonifacio Giudiceandrea, il mio agente Stefano Franchini, Assist Associazione Nazionale Atlete e Aip, perché il loro sostegno è stato per me fondamentale”.

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PRESIDENTE ASSIST: “SAREBBE STATA UNA MACCHIA INDELEBILE PER LO SPORT ITALIANO”

Secondo la presidente di Assist, Luisa Rizzitelli, “non poteva esserci altro epilogo e si è giustamente evitata una macchia indelebile per lo sport italiano e un vero oltraggio alle donne tutte. Siamo fiere di essere state accanto a Lara Lugli, donna coraggiosa che speriamo voglia continuare con noi a battersi per i diritti delle donne nello sport. Questa vittoria va condivisa con tutti gli atleti e le atlete, le associazioni, le parlamentari e i parlamentari e i cittadini e le cittadine che si sono uniti a noi in un’enorme protesta”. Assist spiega ancora: “Ci abbiamo messo due mesi che sono stati difficili ma, come ha detto ieri Antonella Bellutti nel suo discorso al Consiglio Nazionale Elettivo del Coni, non era tollerabile che nello ‘Sport dei valori’ la maternità non trovasse posto e rispetto. Adesso confido che la Federvolley faccia da buon esempio per tutte le altre Federazioni e che il Coni assuma la posizione di spinta e controllo, per la tutela dei diritti delle atlete. Bisogna cambiare passo su questo e bisogna farlo adesso. Noi – conclude Rizzitelli – siamo a disposizione con la convinzione che non ci siano strade che non si possano percorrere insieme”.

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