Sanità, la proposta di Italia Viva Basilicata: “Stabilizzare i precari lucani, fondi ci sono”

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POTENZA – Stabilizzare gli operatori sanitari lucani entrati in servizio nelle aziende del servizio sanitario regionale per far fronte allo stato di emergenza dovuto alla pandemia da covid-19. È quanto prevede la proposta di legge regionale di Italia Viva Basilicata presentata oggi alla stampa dai consiglieri regionali Mario Polese e Luca Braia. Nello specifico la richiesta è di prorogare i contratti a tempo determinato in essere fino a un massimo di 36 mesi, così come previsto dalla legge regionale numero 2 del 12 gennaio 2017, in modo da offrire la possibilità di partecipare ad eventuali piani di stabilizzazione a tempo indeterminato nell’ambito di quanto previsto dalla legge Madia. “La proposta di legge – spiega alla Dire Polese – risponde alla doppia esigenza di stabilizzare la platea di persone che si sono spese per i lucani ma soprattutto di dare una risposta unitaria ed efficace in un tempo in cui la pandemia ha messo a nudo tutte le fragilità del sistema sanitario, andando a implementare il potenziale umano nel comparto”. Per Polese ci sono risorse finanziarie sufficienti, individuate nei fondi nazionali, regionali e nei 14 miliardi di euro del Recovery per la sanità, “sui quali – ha aggiunto – non si può transigere rispetto al potenziamento del capitale umano”.Secondo le stime di Italia Viva sono tra i 600 e i 700 i precari della sanità in Basilicata occupati durante l’emergenza, per lo più giovani lucani.

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