Remunerazione per gli apicoltori, ecco la soglia minima

La decisione di Apicoltura Piana per tutelare il settore

Castel San Pietro Terme, 30 ott. (askanews) – Una soglia minima, al prezzo del miele, per tutelare un’intera filiera sempre più a rischio. È questa la proposta, già divenuta realtà, di Apicoltura Piana, azienda leader e attiva da oltre un secolo nell’allevamento delle api regine, nella lavorazione e nella commercializzazione del miele, che ha voluto fissare il prezzo del miele millefiori a 5,20 euro al chilogrammo (prezzo che sale per mieli più pregiati). Le parole di Massimo Mengoli, amministratore delegato di Apicoltura Piana: Abbiamo scelto di sostenere i nostri apicoltori, in un momento in cui il mercato è abbastanza in crisi, andando a capire quali fossero i loro costi di produzione annui e fissando così un prezzo che potesse coprire proprio questi costi. Non abbiamo la presunzione di decidere noi quale debba essere il prezzo del mercato ma, dal momento che le prime compravendite hanno visto cifre molto basse, ci siamo sentiti di intraprendere questa azione. Speriamo di riuscire a centrare l’obiettivo .Un valore, dato al prodotto, che rappresenta un vantaggio per tutti perché, se da una parte ne beneficia l’intero settore che, recuperati i costi di produzione, potrà disporre di maggiori risorse economiche utili a svilupparsi, dall’altra, a guadagnarci, saranno i consumatori che avranno a disposizione prodotti sempre migliori. La scelta, che va nella direzione di tutelare ambiente e biodiversità, preservati e difesi all’interno di una filiera sana, quella del miele, sempre più sostenibile e rispettosa del benessere delle api, rappresenta anche uno strumento utile ad attirare un numero crescente di giovani che, attratti da una migliore prospettiva di guadagno, garantiranno un ricambio generazionale nella figura dell’apicoltore, vero e proprio termometro della salute del settore apistico.Prosegue l’Ad di Apicoltura Piana: I vantaggi di questa campagna non saranno solo per la filiera e gli apicoltori, ma anche per le aziende del settore che riusciranno a proteggere il proprio capitale. Così come anche per la grande distribuzione che avrà a disposizione un prezzo di riferimento sulla base del quale capirà se sta comprando bene o male. E lo stesso vale per il consumatore finale che potrà capire se il valore di ciò che sta comprando è corretto . Il prezzo minimo deciso dall’azienda castellana rappresenta solamente il primo passo nel processo di protezione e salvaguardia della filiera del miele. Si tratta di una prima azione che, dal prossimo anno, sarà soggetta a rivalutazione con l’obiettivo di definire una soglia minima ancora più premiante, capace di generare quei margini necessari ad investire in processi sempre più qualitativi e sostenibili.