sabato, Luglio 27, 2024

Quando Diana Ross diventò Barbie. Su Netflix il documentario sulla prima bambola Mattel in versione “black”

MondoQuando Diana Ross diventò Barbie. Su Netflix il documentario sulla prima bambola Mattel in versione “black”

RIMINI – Ruby indossava un elegante e fasciatissimo vestito rosso, in testa un’acconciatura tipicamente “afro”, collana e grandi orecchini oro. Era l’amica di Barbie, anche se più “giovane” di 21 anni perché nata nel 1980, su ispirazione della più famosa, e in carne ed ossa, Diana Ross. La sua storia diventa un documentario Netflix, prodotto da una ex bambina che, come tante, per la prima volta, vedendola, si riconosceva in lei, Shonda Rimes. Si intitola “Black Barbie” il documentario realizzato da Shondaland atteso sulla piattaforma in streaming dal prossimo 19 giugno 2024. Per ora è disponibile una breve anteprima nel primo trailer, uscito ieri sul web.

Il filmato è scritto e diretto dalla regista Lagueria Davis, nipote- niente di meno- di Beulah Mae Mitchell, prima donna nera dipendente della Mattel. Come spiega la stessa regista, la sua opera, realizzata dopo dieci anni di lavoro, è stata ben accolta nei festival americani sulla scia della popolarità del film Barbie, uscito lo scorso anno, quasi in contemporanea, nei grandi schermi.
Al centro del documentario il femminismo e le politiche razziali nell’industria delle fashion dolls. Sì perché la creazione della prima black Barbie, di fatto, ha segnato un passaggio epocale nella società e soprattutto tra le bambine che in lei finalmente potevano riconoscersi. Come racconta la stessa Shonda Rhimes, tra le voci-testimoni di Black Barbie, che proprio nel trailer spiega quale sia stato l’impatto della prima bambola Mattel nera sul mondo, come potesse influire sui diritti civili e sulla formazione dell’identità dei bambini. “Se hai passato tutta la vita e non hai mai visto nulla fatto a tua immagine, il danno è stato fatto.”, e ancora “pensavo che Barbie nera fosse magica”, spiega intervistata nel trailer la produttrice, tra le altre, di Grey’s Anatomy e Bridgerton. Per chi non lo sapesse, la stessa Rhimes ha a sua volta ispirato la realizzazione di una bambola Mattel a sua immagine e somiglianza, arrivata sugli scaffali dei negozi nel 2022, grazie al Dream Gap Project.

Nel trailer del documentario viene data la parola alle professioniste che hanno contribuito a progettare la prima Barbie nera, Kitty Black Perkins e Stacey McBride Irby. Appare anche anche Beulah Mae Mitchell, operaia di colore che lavorava alla catena di montaggio della Mattel negli anni ’60. Fu proprio lei, spiega, che “suggerì” alla creatrice di Barbie, Ruth Marianna Handler, di realizzare una black barbie, quando la stessa titolare chiedeva consigli alle sue dipendenti. Nacque così Ruby. E fu una rivoluzione.

Il documentario sarà disponibile dal 19 giugno sulla piattaforma streaming e Netflix descrive in questi termini il documentario: “Più di una semplice bambola. Black Barbie celebra l’impatto significativo che tre donne nere di Mattel hanno avuto sull’evoluzione del marchio Barbie come lo conosciamo. Attraverso le storie di queste affascinanti addette ai lavori, il documentario racconta la storia di come la prima Barbie nera è nata nel 1980, esaminando l’importanza della rappresentazione e come le bambole possano essere cruciali per la formazione dell’identità e dell’immaginazione”.

L’articolo Quando Diana Ross diventò Barbie. Su Netflix il documentario sulla prima bambola Mattel in versione “black” proviene da Agenzia Dire.

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