Polemica su Emiliano in Antimafia, l’audizione fissata per giovedì

Il governatore chiede un rinvio, la destra attacca. Alla fine si definisce la data

Roma, 29 apr. (askanews) – Michele Emiliano sarà giovedì 2 maggio alle 10.30 in commissione Antimafia per l’audizione sui rischi di infiltrazione mafiosa a Bari. La decisione è arrivata dopo una mattinata di polemiche dopo che il presidente della Puglia aveva inviato una lettera alla commissione per chiedere il rinvio dell’appuntamento, inizialmente previsto per la prossima settimana tra il 7 e l’8 maggio.

In quei giorni, avrebbe spiegato Emiliano nella missiva, ci sarebbe stato un problema di “inopportunità” per il concomitante voto di sfiducia alla sua giunta in consiglio regionale. Risposta che innescato le critiche del centrodestra: “Di inopportuno in questa vicenda c’è solo il comportamento del presidente della Regione”, ha detto il vice-presidente della commissione Pietro Pittalis(Fi). “Da Emiliano ci aspettiamo un atteggiamento di massimo supporto e collaborazione, non certo ostile e contrario alle regole istituzionali”.

Simili i toni di Riccardo De Corato, capogruppo Fdi in Antimafia: “Trovo indegna la scelta del Presidente Emiliano di non volersi presentare in audizione Antimafia perché secondo lui ‘inopportuno’. Un maldestro tentativo di mettere le mani avanti”.

Contro il presidente pugliese si è espressa anche Raffaella Paita, Iv: “Il tentativo di Emiliano di sviare dalla convocazione in commissione antimafia è quantomeno inopportuno. Non provi quindi a sollevare un polverone mediatico”.

Dopo ulteriori contatti tra la commissione e il presidente della Puglia, però, si è arrivati ad un compromesso: l’audizione fissata per il 2 maggio, appunto.

Replica il Pd con Walter Verini(capogruppo del partito in Antimafia) e Anthony Barbagallo(segretario della commissione). “La commissione Antimafia viene usata dai commissari della maggioranza come una clava e a fini elettoralistici. L’audizione è stata fissata tra tre giorni. In un dibattito politico corretto qualcuno di questi signori chiederebbe scusa. Ma dubitiamo che lo faranno”.