PMI Confcommercio: la legge sul salario minimo non è necessaria

Necessario rafforzare il ruolo della contrattazione

“Anche dopo che la direttiva europea ha chiarito i criteri che escluderebbero il nostro Paese da questa necessità, torniamo regolarmente sul tema della legiferazione di un salario minimo orario, indipendentemente da un sistema integrato di relazioni sindacali”.

“Rimaniamo piuttosto convinti che una simile normativa danneggerebbe la più ampia applicazione dei contratti collettivi vigenti e minerebbe una sana concorrenza tra le imprese”, così ha dichiarato, Donatella Prampolini Manzini, Vice Presidente Confcommercio con delega al lavoro e alla bilateralità, sul tema del salario minimo.

“Tuttavia – continua Prampolini – nel settore del terziario di mercato, che occupa oltre 3,5 milioni di lavoratori, la retribuzione oraria, al netto dei regimi integrativi, è sempre stata di 9 euro, anche al livello più basso e anche senza valutare gli schemi contrattuali che migliorano la qualità della contrattazione, come i contributi per la sanità e il welfare di prossimità rappresentati dal Fondo nazionale e dagli enti bilaterali regionali”.

“Se l’obiettivo è quello di tutelare le condizioni di lavoro e le imprese, invece di fissare per legge standard salariali minimi, è opportuno seguire la strada individuata dalla direttiva europea e lasciare la determinazione e la scelta del salario minimo standard ai contratti collettivi stipulati da sindacati relativamente rappresentativi a livello nazionale”.

“È quindi necessario rafforzare il ruolo riconosciuto alla contrattazione dalle organizzazioni relativamente rappresentative”, conclude il Vice presidente.

“La contrattazione ha storicamente garantito la più equa retribuzione dei lavoratori attraverso un trattamento economico completo, che comprende l’assistenza sanitaria integrativa, la previdenza sociale complementare e i servizi interattivi locali. In altre parole, questo riconoscimento deve portare immediatamente al riconoscimento della validità erga omnes del trattamento economico completo offerto solo nei principali CCNL”.

Ciro Di Pietro

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