Persone scomparse, Fiore: “Fenomeno in costante aumento e la metà dei casi è irrisolta”

“Il numero delle persone scomparse in Italia è in costante incremento. Secondo gli ultimi dati, la crescita nel 2022 è stata del 20 per cento rispetto all’anno precedente, con 24mila denunce di scomparsa e soltanto 12mila risolte positivamente. Ciò significa che il 50 per cento vive in un limbo sconosciuto di cui nessuno ha traccia: un fenomeno a tutto tondo, che colpisce persone agiate e meno agiate, di ogni estrazione sociale”. Lo ha affermato Alessandro Fiore, avvocato cassazionista, nel corso della presentazione del libro “Il lutto sospeso, storie umane di chi sembra sparire nel nulla” (Rubbettino) che si è tenuta presso il Senato – Sala Istituto di Santa Maria in Aquiro su iniziativa della senatrice Erika Stefani, segretario di Presidenza e capogruppo della Lega in commissione Giustizia.

Nel libro vengono analizzate le tipologie di ricerca “che oggi sono efficienti e avanzate, ma ciò non è sufficiente a limitare un fenomeno in costante crescita”, spiega Fiore. “La prevenzione è fondamentale, anche se molte scomparse non danno avvisaglie, sono impreviste e difficili da scoprire, portando alla sospensione del lutto. In caso di scomparsa è essenziale affidarsi immediatamente alle forze dell’ordine, che avviano la macchina delle ricerche, successivamente ad un professionista”.

“La scomparsa è effettivamente un lutto sospeso, una sospensione negli affetti, ma anche nei termini giuridici e nei diritti”, ha evidenziato Stefani. Proprio al Senato è stato presentato un ddl da parte del senatore Zanettin, con primo firmatario il senatore Potenti sulla “dichiarazione di morte presunta”. “L’auspicio – spiega Stefani – è che il ddl possa essere approvato al più presto poiché oggi le tecniche di ricerca sono cambiate, dunque vanno modificati anche i termini”.

Pierantonio Zanettin è entrato nel dettaglio, sottolineando come “il disegno di legge punta alla riduzione del termine da 10 a 5 anni per ottenere la dichiarazione di morte presunta. Per creare rapporti giuridici più stabili, ma anche perché i metodi di ricerca sono evoluti rispetto al 1942, quando è stata varata la norma. Ora esistono i social, ad esempio, che aiutano le ricerche, 5 anni può essere un termine congruo. Aspettiamo la risposta del governo per capire se la modifica normativa sia utile da approvare”.

Al dibattito moderato dal giornalista Diego Minuti è intervenuto anche l’editore Florindo Rubbettino.

Nel libro l’avvocato Fiore, uno dei massimi esperti del settore, fornisce chiavi di lettura dal punto di vista di chi cerca ogni giorno di risolvere casi di scomparsa. Una lettura che porta alla luce aspetti come l’analisi delle caratteristiche di chi scompare, i diversi tipi di scomparsa, le tecniche di ricerca sul campo e la normativa vigente in materia. In conclusione, i nuovi punti di vista sulle sparizioni rimaste irrisolte e divenute veri e propri misteri italiani, come quelli di Emanuela Orlandi, Ylenia Carrisi e Denise Pipitone.