+Pd, Zingaretti: pronto a sostenere Schlein, per cambiare davvero

Serve nuova identità, una forza di giustizia sociale e ambientale

Roma, 30 gen. (askanews) – “Rispetto tutti i candidati e candidate per il loro coraggio e per la volontà di affrontare queste sfide, la mia lealtà per tutti sarà totale. Io sceglierò Elly Schlein perché a mio parere è la scelta più netta, la scommessa per cambiare davvero. Perché a questo punto mi sembra che sia l’ipotesi più credibile per tenere aperta una speranza di cambiamento, la strada per ricostruire una critica al tempo presente e che può mobilitare energie nuove verso un impegno di giustizia e uguaglianza rivolto alle persone e soprattutto ai giovani”. Così, su Facebook, Nicola Zingaretti, annunciando che sarà all’appuntamento romano della Schlein.

Il Pd, ha detto l’ex governatore del Lazio, “15 anni fa nacque come un’innovazione del sistema politico, ma quando prevale la paura e il conservatorismo si isola, perde il rapporto con le persone. Oggi per ricostruire una speranza dobbiamo ridarci un’identità e questa, secondo me, significa ritornare ad essere la forza italiana ed europea della giustizia sociale e ambientale. Una forza con valori e proposte chiare ma non di testimonianza, quindi con una cultura politica unitaria, non settaria. Siamo il Pd e non possiamo rinunciare ad avanzare sempre una credibile proposta di Governo”.

“Dobbiamo abbandonare vecchie ricette obsolete ma non abbandonare i valori che le hanno ispirate. Le innovazioni, sono un’opportunità, ma la politica le deve saper indirizzare perché esse siamo messe al servizio della persona e non del suo sfruttamento. L’equivoco negli anni passati, spesso, è stato qui. Una subalternità al presente. E, quando ad esempio con Piazza Grande avevamo iniziato un percorso segnato anche da veri segnali di rinascita, subito si sono alzati muri a protezione. Ora bisogna riprendere un cammino in forme nuove”.

Il “Pd annunciando e poi non facendo la costituente ha commesso invece l’ennesimo errore. Il gruppo dirigente, malgrado la vittoria delle destre, ha rinunciato a promuovere una risposta collettiva e sincera mentre c’erano tutte le condizioni per farlo”. Ma “dietro la scusa della fretta si sono preferiti i vecchi riti della conta”, sottolinea.