Nordcorea: sottomarino Usa in Sudcorea ci consente uso arma nucleare

E’ la prima volta in quarant’anni che succede

Roma, 20 lug. (askanews) – Il ritorno di un sottomarino nucleare Usa in Corea del Sud dopo un quarantennio e la sua crescente “visibilità” possono essere condizione sufficiente affinché la Corea del Nord utilizzi le sue sue risorse strategiche, comprese le armi atomiche. L’ha affermato oggi in un comunicato stampa il ministro della Difesa nordcoreano Kang Sun Nam.

“Attraverso questo comunicato stampa, ricordo alle forze armate statunitensi il fatto che la visibilità sempre crescente del dispiegamento del sottomarino nucleare strategico e di altre risorse strategiche può rientrare nelle condizioni che consentono l’uso delle armi nucleari specificate nella legge della Repubblica democratica popolare di Corea sull’uso della forza nucleare”, ha avvertito Kang.

Il sottomarino nucleare di classe Ohio USS Kentucky è arrivato nei giorni scorsi nel porto sudcoreano di Busan. Il presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol, visitando la nave, ha affermato ieri che la presenza è la dimostrazione della prontezza americana di dispiegare tutte le sue risorse strategiche in caso di attacco nordcoreano, in base alla nozione di “deterrenza estesa”.

Due giorni fa si è riunito anche il Gruppo di contatto nucleare (NCG), un istituto che è stato creato con la Dichiarazione di Washington firmata dal presidente Usa Joe Biden e dal presidente sudcoreano Yoon, che ha sancito la svolta verso una deterrenza estesa Usa in Corea del Sud. In questo documento, Washington si è impegnata a difendere con tutte le sue risorse nucleari la Corea del Sud in un eventuale attacco.

Il ministro nordcoreano ha affermato che l’arrivo del sottomarino significa che “armi nucleari strategiche sono state dispiegate nella penisola coreana per la prima volta dopo 40 anni”, nonostante la stessa Corea del Nord rivendichi di possedere armi nucleari.

Secondo Kang, “lo scenario statunitense per un attacco nucleare contro la Corea del Nord e la sua attuazione sono entrati nella fase più critica”, il che porta la Penisola coreana in “una realtà pericolosa al di là di ogni sorta di immaginazione e presunzione”.

Gli Stati uniti e “i gangster della Repubblica di Corea sono andati oltre la ‘linea rossa’ nella loro isteria militare, ora è il momento per la Repubblica democratica popolare di Corea di chiarire ancora una volta la sua corrispondente scelta di azione e la direzione della risposta”. In tal senso, ha continuato Kang, “le forze armate della Repubblica democratica popolare di Corea svolgeranno responsabilmente la loro importante missione di difendere la sovranità, l’integrità territoriale e gli interessi fondamentali del paese e preverranno una guerra nucleare nella Penisola coreana e nella regione del Nord-est asiatico, scoraggiando e respingendo completamente le folli manovre degli Stati Uniti e dei suoi tirapiedi per utilizzare armi nucleari nella penisola coreana”.