Nico Gori e il suo sestetto, jazz nel borgo di Guardistallo

Al Teatro Marchionneschi uno spettacolo emozionante

Pisa, 12 nov. (askanews) – Un concerto jazz in un teatro di fine ‘800, in un piccolo borgo toscano: è lo spettacolo del sestetto di Nico Gori, noto clarinettista italiano che, con il suo gruppo Around Clarinet, composto da Marco Benedetti al basso elettrico, Andrea Mucciarelli alla chitarra, Andrea Beninati alla batteria e al violoncello, Simone Padovani alle percussioni, Raffaele Pallozzi al pianoforte e Nico Gori al clarinetto, ha suonato per quasi due ore ininterrotte le sue composizioni costruite sul suo strumento. Gori è un artista che sta scrivendo la storia del jazz italiano. In continua sperimentazione, suona anche il sax alto e ha suonato, per tutta la sua carriera – oltre agli studi classici svolti al conservatorio – diverse musiche, oltre al jazz, che lo hanno portato a creare il racconto che ha proposto giovedì 10 novembre al Teatro Marchionneschi di Guardistallo (Pisa) con il suo sestetto.

“I diversi quadri che hanno attraversato la mia vita, hanno ispirato i pezzi che sentirete stasera – ha detto Gori dal palco -. Ci sarà una dedica al mio babbo, intitolata con una formula matematica, perché era nato il 2-5-32 e il brano è scritto con cadenze 2-5 (che nella musica significa secondo-quinto) e il brano è in 3/2. Un altro pezzo di stasera è dedicato al solstizio che mi riporta a una atmosfera spaziale, quasi lunare ma ci saranno anche cose più aggressive con il mio ‘Napoli’s Blues’ in omaggio alle mie origini partenopee – da parte di mia madre – e così via, ogni brano racconta qualcosa di vero”.

La struttura dei musicisti, pareva un meccanismo messo in moto da una tensione comune. La forma musicale di ieri sera mutava e cresceva come muta e viaggia, in modo circolare, un pensiero dentro la testa. I musicisti, disposti in semicerchio intorno al clarinetto di Nico, viaggiavano costruendo una sorta di entropia e il concerto andava in avanti, e il pubblico che entrava dentro questa atmosfera, avanzava con i musicisti senza rendersi conto del tempo.

In un certo senso, quindi, abbiamo ascoltato la biografia di Nico Gori e, attraverso questa, i musicisti hanno raccontato loro stessi, la loro passione per i loro strumenti. Nico Gori, in questa formazione ha voluto tre giovani jazzisti uniti tra loro anche al di fuori di questo progetto: “I nuovi musicisti, i ragazzi così come i miei studenti e le mie studentesse del Siena Jazz, sono bravissimi. Il gruppo è mio e mi piace consegnare le parti della mia musica a ogni musicista ma sono molto aperto alle contaminazioni di tutti: chi suona con me, lo fa non solo perché è bravo tecnicamente, ma perché mi piace il suo linguaggio musicale”.

Il freddo e la nebbia sono rimasti fuori dal Teatro Marchionneschi di Guadistallo della Maremma Pisana, rilanciato dal comune in accordo con due grandi musicisti della storia della musica italiana: Gianni Maroccolo, bassista dei Litfiba e Antonio Aiazzi, ieri presente fin dal sound check: “Siamo partiti l’anno scorso, io e Gianni avevamo bisogno di un posto per provare e registrare. Quando sono arrivato qui, colpito dall’atmosfera, dalla scuola di musica e dall’accoglienza, ho continuato a girare e mi sono imbattuto in questo teatro che era chiuso, quasi abbandonato. Allora sono andato dal sindaco Sandro Ceccarelli che mi ha dato le chiavi dicendomi che potevo provare quanto volevo e da lì è partito tutto. Nel giro di pochi mesi abbiamo creato una rete per i musicisti che vogliono venire qui a registrare: oltre al teatro, chi viene ha a disposizione gli appartamenti con un prezzo scontato, la mensa e non avrà bisogno di usare la macchina. Inoltre, il teatro ha un ottimo impianto messo a disposizione da K-ARRAY che permette anche di registrare i dischi. L’altra settimana Edda era qui a farlo, per esempio. Qui c’è tutto!”.

“Volevamo rendere il teatro alla comunità e la musica, con il suo linguaggio universale ci ha avvolti e uniti” le parole del sindaco Ceccarelli dopo il concerto.

(B.Ben)