Manovra, Sbarra: prematuro parlare di mobilitazione

Un tavolo per una riforma che stabilisca la piena equità fiscale

Roma, 27 nov. (askanews) – “Bisogna ristabilire la piena indicizzazione delle pensioni, vanno tolti i vincoli da Opzione Donna, il reddito di cittadinanza va rafforzato, così il taglio sul cuneo. E chiediamo un tavolo per una riforma che stabilisca la piena equità fiscale, nel solco del principio costituzionale della progressività”. È quanto afferma oggi in una intervista a la Repubblica, Luigi Sbarra, leader della Cisl che apprezza lo sforzo fatto dal governo sul versante del sostegno emergenziale, su cui la manovra concentra i due terzi delle risorse, ma definisce il ridimensionamento della perequazione delle pensioni che porta alle casse dello Stato 6 miliardi in due anni, “un’operazione di cassa inaccettabile, considerando anche che quota 103 costa 750 milioni”. Per Sbarra “occorre togliere i vincoli su Opzione Donna e consolidare la riduzione del cuneo fiscale». Il segretario generale della Cisl è contrario alla flat tax e sostiene che “farla pagare ai pensionati, perché questo sta accadendo, aggiunge ingiustizia all’ingiustizia”. “Occorre più equità fiscale- ha sottolineato- bisogna smetterla con la politica dei condoni e abbassare le aliquote a chi paga fino all’ultimo centesimo, detassare i frutti della contrattazione e combattere evasione ed elusione fiscale». Sbarra è tornato sul reddito di cittadinanza, ribadendo che “questa misura non va smantellata ma migliorata, intanto negli aspetti che riguardano gli anziani e i fragili, coinvolgendo il sistema delle autonomie locali. Vanno intensificati i controlli, ma vanno anche privilegiate le famiglie con minori e vanno ridotti gli anni di residenza per quelle immigrate. Il reddito deve essere cumulabile con entrate da lavoro, e si devono aumentare le ore di impegno per le comunità locali e va resa obbligatoria la frequenza a percorsi di formazione”. Per il leader Cisl “bisogna anche abbandonare questa illusione che il reddito di cittadinanza porti per forza a opportunità lavorative, perché il lavoro prima di essere redistribuito va creato: anche su questo aspetto chiediamo un tavolo di confronto». «Serve un accordo triangolare per una nuova politica dei redditi- ha ribadito- che riallinei i salari all’inflazione reale, metta sotto controllo prezzi e tariffe, fermi la speculazione, rinnovi e innovi i contratti pubblici e privati, un “contratto per lo sviluppo” che segni anche una svolta nella partecipazione dei lavoratori alle scelte strategiche e agli utili d’impresa». Per quanto riguarda i voucher, Sbarra ha ricordato che “sono già regolati dalla legge come lavoro accessorio occasionale e limitati a studenti, pensionati e percettori di ammortizzatori sociali. Quello per noi deve rimanere il perimetro: allargarlo ulteriormente significa mettere in discussione i diritti dei lavoratori e le tutele previdenziali”. Sbarra crede fermamente nell’ importanza del valore del dialogo sociale. “Abbiamo incontrato il presidente Meloni in occasione del Dl Aiuti Quater e si era impegnata a riconvocarci. Stiamo sollecitando il governo. Ma parlare di mobilitazione mi sembra prematuro: valuteremo insieme alle nostre strutture, la Cgil e la Uil le iniziative più opportune”, ha concluso.