Malattie Rare, Sobi: leadership femminile al fianco dei pazienti

L’Ad Adani: diversity e inclusion generano cultura innovativa

Milano, 4 mar. (askanews) – Per il 95% delle malattie rare, ad oggi, non esiste un trattamento approvato. Una situazione che compromette notevolmente la qualità della vita dei pazienti. Le aziende del settore non sono molte: una di queste è Sobi, il cui obiettivo dichiarato è migliorare la vita di chi soffre per una malattia rara, attraverso la collaborazione con la comunità scientifica, le istituzioni e le associazioni dei pazienti. La filiale italiana di Sobi ha recentemente annunciato un rinnovo della sua dirigenza, con un team leadership quasi interamente femminile: otto dei nove membri sono donne. L’amministratrice delegata Annalisa Adani descrive così la strategia dell’azienda: “Sobi ha sempre prestato grande attenzione alla diversity, all’equity e all’inclusion. Crediamo che la diversità sia un reale valore aggiunto, capace di offrire una varietà di prospettive e di idee che conducono a maggiore innovazione e creatività. Per noi, la diversità genera una cultura innovativa, essenziale nella nostra vision. La nostra organizzazione offre pari opportunità in un ambiente estremamente inclusivo, aumentando il senso di appartenenza tra i dipendenti”. “Il nostro obiettivo – aggiunge – è posizionare Sobi per il futuro. Essere sempre un Great place to work e un punto di riferimento nel settore delle malattie rare”. L’azienda è sempre più attiva anche in altre aree terapeutiche. “Abbiamo consolidato un portfolio significativo di terapie in immunologia, in aree specialistiche e in patologie ematologiche rare come l’emofilia, la trombocitopenia immune, l’emoglobina parossistica notturna. Il nostro impegno in ematologia si estende ora a nuove aree terapeutiche, come il linfoma a grandi cellule (DLBCL)”. “In Italia, Sobi – afferma Adani – conduce 13 studi clinici che coinvolgono circa 300 persone con malattie rare e quattro programmi di supporto ai pazienti. Circa sessanta pazienti italiani partecipano a progetti di early access per l’accesso ai farmaci necessari”. L’azienda sviluppa progetti per soddisfare i bisogni dei pazienti, offrire strumenti per una maggiore inclusione e sensibilizzare il pubblico su queste patologie, spesso ancora poco note.