Lotta a disinformazione e minacce ibride nel futuro dell’Ue

Conferenza con ambasciatori di Polonia, Lettonia, Lituania, Estonia

Roma, 23 nov. (askanews) – Minacce ibride, disinformazione, una guerra militare ma anche culturale, una guerra in Europa, in cui l’Ucraina difende i confini dell’Ue insieme ai Paesi più vicini al conflitto. Questi sono i temi affrontati nella conferenza “Il futuro dell’Europa di fronte alle nuove minacce”, organizzata dalla Rappresentanza italiana della Commissione europea in collaborazione con Formiche.net, la Repubblica Ceca – Presidente di turno dell’Ue – e le ambasciate di Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia.

Per Antonio Parenti, direttore della Rappresentanza della Commissione europea in Italia, “questo momento storico ha cambiato definitivamente le relazioni con la Russia” ma nello stesso tempo ha mostrato come “l’Europa ha affrontato questo momento in modo esemplare”. La guerra in Ucraina “è una guerra a quello che siamo, non soltanto l’invasione di un Paese vicino all’Ue”, ha aggiunto sottolineando che l’aggressione di Mosca, “con la volontà di ricreare i confini di un impero caduto dopo il 1989, è una decisione antistorica da qualunque parte vogliamo guardarla e oggi combattiamo non solo una battaglia militare ma anche culturale”.

Una battaglia che ha diversi aspetti, tipici di un conflitto moderno e ibrido, ha ricordato l’ambasciatrice della Repubblica ceca in Italia, Hana Hubácková, il cui Paese detiene la presidenza di turno dell’Ue. “Non stiamo affrontando soltanto una minaccia militare ma anche altri tipi di minacce ibride. La lezione che dobbiamo imparare è che bisogna reagire insieme e in modo più forte e a tutto campo”, ha sottolineato aggiungendo che “le minacce ibride precedono l’attacco militare” e su questo tema “dobbiamo essere consapevoli e costruire consapevolezza anche nella società”, rendendo evidenti le implicazioni della “disinformazione, che oggi impiega le nuove tecnologie per avere una maggiore diffusione”.

Per Paul Teesalu, ambasciatore di Estonia in Italia, bisogna ricordare che la “guerra ibrida significa cyber attacchi, propaganda, elementi che si aggiungono alla guerra convenzionale” come nel caso della Russia. “Il primo attacco contro l’Ucraina è stato un cyberattacco contro i satelliti non quello missilistico contro Kiev, ed è avvenuto un giorno prima dell’inizio dell’invasione”, ha ricordato l’ambasciatore. E “contro la guerra ibrida non ci sono confini e limitazioni territoriali, siamo tutti Paesi confinanti con la Russia” e per questo la cybersicurezza “è il campo più importante, senza la cybersicurezza non c’è sicurezza”.

Uno dei Paesi in prima linea presenti all’evento è la Polonia. L’ambasciatrice Anna Maria Anders ha commentato quanto avvenuto al confine tra Polonia e Ucraina la scorsa settimana, con l’incidente, su cui ancora si indaga, relativo a un missile che è caduto sul territorio polacco causando due vittime: “E’ stato uno choc per la Polonia e per il mondo, ma il governo polacco prima e gli alleati poi hanno evitato che il mondo impazzisse senza cedere al panico”.

“Non sappiamo ancora cosa sia successo, sembrerebbe che non sia stato un attacco intenzionale ma è ugualmente estremamente preoccupante e anche se la Russia non ha lanciato direttamente un missile è stata responsabile dell’attacco che altrimenti non sarebbe successo”, ha sottolineato l’ambasciatrice parlando di “un campanello d’allarme” sulla possibilità che il conflitto si allarghi.

Dalla Lettonia arriva l’appello a proseguire l’assistenza a tutto tondo all’Ucraina e garantire i finanziamenti per la ricostruzione, ha detto l’ambasciatrice lettone Solvita Aboltina. “Dobbiamo stabilire una piattaforma per la ricostruzione a medio e lungo termine. E trovare una soluzione giuridicamente solida per usare gli asset russi congelati”, ha aggiunto. Nel frattempo è cruciale “creare un tribunale internazionale speciale sui crimini contro l’umanità che non possono restare impuniti”, ha concluso ricordando che “spetta solo all’Ucraina decidere come e quando mettere fine alla guerra”.

Infine, Dalia Kreiviene, ambasciatrice della Lituania in Italia, ha voluto concentrare l’attenzione sulla sicurezza energetica che “è in testa alle priorità” secondo tre punti e altrettante sfide: “Come garantire la sicurezza delle infastrutture energetiche, assicurare la sicurezza delle forniture e avere queste forniture a prezzi sostenibili”.