“L’isola che c’è”, l’ultimo libro di Filomena Carrella

La scrittrice, una delle voci più interessanti della narrativa italiana per ragazzi, presenta la sua ultima creatura (Edizioni Il Papavero)

Una storia potente e delicata che con poche parole e meravigliose illustrazioni affronta temi profondi dell’animo

I bambini potranno facilmente riconoscersi e al contempo, quasi inconsapevolmente, esserne sorpresi

Scrivere libri per bambini non è così semplice come può sembrare perché tenere viva e alta l’attenzione di un bambino non è facile.

In questo Filomena Carrella, l’autrice de “L’isola che c’è” è una maestra di talento nell’arte della persuasione.

Nel suo ultimo libro il tema della meraviglia è pilastro portante, pervade ogni situazione; l’immaginazione viene stimolata nel bambino come strumento di crescita ma anche di consolazione e, cosa più importante di tutte, viene insegnato che le cose che non sono visibili sono quelle importanti.

Sono queste alcune delle straordinarie cose che si possono imparare leggendo il nuovo libro della scrittrice Carrella (Il papavero Editore).

Italiana, giornalista e scrittrice, Filomena ama Filicudi, l’isola protagonista del racconto. Luogo che da anni è protagonista della sua vita, che la strega con le sue meravigliose fascinazione, in quelle terre meravigliose dove vivono tante creature straordinarie, ma ancora più straordinari sono i racconti che vi si narrano.

Filomena propone allora un tuffo nel mare che lega i protagonisti a queste terre, cercando di coglierne l’essenza. Raccogliendo dal fondale sabbioso le conchiglie più belle e osservando i pesci variopinti con gli occhi di chi ha soltanto desiderio di pescare meraviglia e leggere un territorio e le sue voci, col suono caldo del vento di scirocco che sempre soffia in questi lidi.

Zen e Peonia, i bambini che abitano in questo libro, sono una specie di spirito della Natura, capaci di interloquire con piante, animali, acque, terre, fenomeni metereologici. Saranno le loro peripezie ad accompagnare i piccoli o grandi lettori in una passeggiata attraverso il tempo delle stagioni e lo spazio del mare, delle grotte, delle spiagge, popolati da forme viventi che animano ogni cosa.

Attenzione particolare si dà qui alla foca monaca, alla sua tutela; non a caso il ricavato dalla vendita dei libri sarà devoluto all’ENPA Salerno (Tutela e Conservazione delle Tartarughe marine) e all’ Associazione Selvatika, attraverso il sostegno del progetto Selvatika -Hide &Trek

Un libro completo, col fine di sensibilizzare i giovani nei confronti dell’ambiente e riccamente illustrato da Carmela Fasulo per l’intero volume e Alina Maslowski per la cover.

Spontaneità, entusiasmo, ingegno, curiosità, piedi nudi, capelli al vento, paesaggi incantevoli su splendide tavole ad acquerello: tutto questo è “L’isola che c’è”.

Comincia così, dall’urgenza di riappropriarsi delle proprie origini e di una cultura che si ha ereditato.

Un viaggio nella storia di una famiglia. Un viaggio nella memoria e nel mito che perdura in queste terre sospese nel tempo, tra le asprezze di una natura primigenia, dove ogni racconto di vita si colora di leggenda.

Romanzo d’ispirazione favolesca, scritto in una prosa poetica semplice ma distillata in immagini di rara forza evocativa, “L’isola che c’è” è un canto d’amore per Filicudi, é un racconto sulle ripercussioni intime dell’inquinamento , sul ruolo degli affetti e dei legami di sangue nell’identità di una persona, sul bisogno di radici o almeno di un’Itaca dell’anima, un posto che si possa chiamare casa.

La prefazione della pubblicazione è stata affidata a Virginia Carrella.