La complessità tra presente e futuro di COOPI

Le parole del direttore Miccoli e la professoressa Chiappero

Milano, 30 ott. (askanews) – Al Palazzo delle Stelline di Milano si è chiuso il dodicesimo meeting di COOPI – Cooperazione internazionale, la ong fondata nel 1965 da padre Barbieri. Iniziato lunedì 23 ottobre, nell’evento si è discusso della complessità nel presente e nel futuro della cooperazione internazionale. Sul tema è intervenuto il direttore di COOPI Ennio Miccoli.”Noi di COOPI in questo momento siamo presenti in 33 Paesi di cui almeno una 15ina vivono una situazione d’emergenza. Diventa veramente complicato, e dobbiamo confrontarci con una complessità nuova che negli anni scorsi era difficile ritrovarla nei nostri interventi. Lavoriamo sia su delle attività di sviluppo dove è possibile, ma in particolare siamo chiamati ad intervenire sulle situazioni d’emergenza”. A Milano sono arrivati oltre 100 cooperanti da più di 20 Paesi per discutere esperienze, approcci e prospettive d’azione in uno scenario globale sempre più fitto di emergenze umanitarie. Un occhio di riguardo al Sud del Mondo, di cui ha parlato la Professoressa Enrica Chiappero, docente di Politica Economica all’Università di Pavia e relatrice dell’evento.”Siamo circondati da numeri che ci danno la dimensione del problema. Le ultime statistiche della Banca Mondiale ci dicono che sono 719 milioni le persone povere nel mondo, ossia quelle che si collocano sotto una soglia di povertà di 2,15 dollari al giorno. Credo che se vogliamo veramente agire nei confronti della povertà dobbiamo andare affondo di questa complessità, cercando di capire quali sono le pluralità di fattori che possono spiegare queste circostanze, e le pluralità di contesti e le difformità in cui queste situazioni si vanno a creare”. In questo scenario sempre più complesso, COOPI prosegue nel suo impegno in tutto il mondo.