La 19esima Biennale Architettura: l’Intelligens di Carlo Ratti

Presentata l’edizione 2025: conoscenze per aiutare a evolverci

Venezia, 7 mag. (askanews) – La 19esdima edizione della Biennale Architettura di Venezia si terrà dal 10 maggio al 23 novembre 2025. Curata da Carlo Ratti si intitolerà “Intelligens”, unendo la parla inglese e quella latina, in un unico titolo, per una volta non bilingue.

“Lo spazio – ha detto Pietrangelo Buttafuoco, presidente della Biennale di Venezia nel suo intervento – non è un dove, ma un come. È una funzione, un’andatura, un’intensificazione di ciò che è più di un segno, ma un significato. Cos’è diventata oggi l’idea dello spazio nell’era della transizione digitale? L’intelligenza deve ‘disimmaginare’ lo spazio, deve reclamare in questo spazio l’estensione, che è una parola già piena di tanti significati e, per dirla con Massimo Cacciari, è metafisicamente concreta. Siamo chiamati a immaginare il mondo dentro il mondo. Lo spazio è reale ed è lo spazio nel quale dobbiamo pensare la res, la cosa”.

“Carlo Ratti – ha aggiunto il presidente – rappresenta la giusta evoluzione, rappresenta con il suo progetto il tempo futuro, perché la sua visione travalica la contemporaneità. Ratti ha un’idea di architettura che è la risposta a quel bisogno di intercettare la tensione della potenza per poi portarla all’atto”.

Il titolo completo della nuova Biennale Architettura è “Intelligens – Naturale. Artificiale. Collettiva”, secondo Ratti “sarà dedicata all’ambiente costruito e alle numerose discipline che gli danno forma. L’architettura è al centro di esse, ma non da sola: fra parte di una compagine estesa che deve integrare arte, ingegneria, biologia, scienza dei dati, scienze sociali e politiche, scienze planetarie e altre discipline, collegando ciascuna di esse alla materialità dello spazio urbano”.

“La Mostra – ha aggiunto il curatore – proverà a tracciare nuove rotte per il futuro, suggerendo un ventaglio di soluzioni ai problemi più pressanti del presente. Metterà insieme una raccolta di proposte progettuali sperimentali, ispirate da una definizione di ‘intelligenza’ quale capacità di adattarsi all’ambiente a partire da un bagaglio di risorse, conoscenze o potere limitati. Oggetti, edifici e piani urbani saranno disposti lungo l’asse di un’intelligenza multipla e diffusa – naturale, artificiale, collettiva. Alcune idee saranno destinate a fallire. Ma altre potranno indicarci percorsi promettenti”.

“Intelligens – ha concluso Carlo Ratti – vuole sviluppare conoscenze e capacità che ci aiutino a evolvere, per non lasciarci in balia di un pianeta in fiamme. Intelligens unisce campi opposti in architettura: ‘città intelligenti’ ad alta tecnologia e ‘città naturali’ a bassa tecnologia; scavalca i confini disciplinari, dando vita a un’ibrida forma di ‘architettura oltre gli architetti’; intreccia scale diverse: dal cucchiaio alla città, dai microprocessori allo spazio interstellare; abbraccia il naturale e l’artificiale, promettendo un futuro di co-evoluzione tra mondi a lungo in conflitto; si sprigiona da attori imprevisti: operando sotto traccia, l’intelligenza sconvolge le regole del gioco quando meno lo si aspetta”.

Carlo Ratti ha poi voluto ricordare che il lavoro dei prossimi mesi è dedicato a Italo Rota, l’architetto recentemente scomparso con cui “avevamo iniziato questa avventura. Continueremo a portare avanti le sue idee”.